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Attualità

1º maggio: “Si abbassino le armi e si riparta dal lavoro”


Edil Merici

Da Fattore Comune – Sezione di Siderno di Sinistra Italiana

Domenica 1º maggio si celebra la Festa dei Lavoratori.
Una ricorrenza significativa, perché il lavoro è uno dei pilastri su cui si basa la nostra Costituzione Repubblicana e la convivenza civile.

C’è una sola festa civile che spinge gli uomini a uscire dai loro tenaci particolarismi, che supera i confini di tutte le patrie: è la festa del 1º Maggio. Centinaia di milioni di uomini e di donne, in ogni angolo della Terra, si ritrovano per rinnovare l’impegno di fare del lavoro il fondamento della dignità umana, la pietra di paragone di una reale giustizia, la condizione per una libertà vera, che è liberazione dal bisogno, dallo sfruttamento, dall’oppressione.
Enrico Berlinguer, 1974

Il lavoro è lo strumento attraverso cui è assicurata la dignità della persona, base per una società più giusta, solidale ed equa.
Quando manca il lavoro, diventa difficile festeggiare.
Oggi molte persone sono disoccupate o con lavori precari, a causa della pandemia, della delocalizzazione delle imprese e per l’assenza di una politica attiva.
Nel nostro territorio c’è una guerra latente che attanaglia la dignità e il benessere dei lavoratori e delle famiglie.
L’orario lavorativo in molti casi è senza limite di tempo ed è sottopagato.
L’inflazione ha pesantemente diminuito il potere d’acquisto; il costo di pane, luce, gas, benzina, affitto, è cresciuto enormemente.
Il Lavoro nero e la disoccupazione restano tra le emergenze non più rinviabili.
Nella nostra città molti lavoratori, ai quali va la nostra piena solidarietà, hanno diverse mensilità di stipendio in arretrato e sono costretti a ricorrere allo sciopero a tutela dei loro diritti.
Sono peggiorate le condizioni di sicurezza, aumentati i morti sul lavoro, cresciute le denunce di infortunio e le malattie professionali.
I giovani, laureati e non, continuano a emigrare e chi resta affronta una sempre maggiore precarietà. Non è accettabile il permanere di una situazione di incertezza che toglie ogni speranza alle nuove generazioni.
Bisogna mettere al centro i problemi del mondo del lavoro, utilizzare subito i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con investimenti mirati allo sviluppo dell’occupazione.
Le istituzioni e le parti sociali si impegnino a programmare e attivare percorsi di aggiornamento, formazione e sensibilizzazione sul tema della prevenzione e sicurezza sul lavoro.
Allora, oggi più che mai, “si abbassino le armi e si riparta dal lavoro e dai lavoratori”.


Gesi

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