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Attualità

Alan Friedman: esempio di superbia americana?

Il rompiscatole


Edil Merici

Di Francesco Salerno

Oggi andiamo a parlare di un fatto verificatosi durante l’ultima puntata de L’aria che tira. Un fatto che sta facendo parlare molto sia politici sia opinionisti e che vede come protagonista Alan Friedman.
Friedman è un noto giornalista, scrittore e direttore televisivo statunitense, che viene spesso interpellato anche nel nostro Paese in programmi di approfondimento o confronto su vari temi.
Durante il programma di La7, del quale era ospite insieme ad altri opinionisti, tra cui Alessandro Di Battista, mentre entrava in studio, il noto conduttore, scimmiottando Silvio Berlusconi, ha pulito la sedia sulla quale prima era seduto il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Il motivo del gesto è chiaro a tutti, considerata la posizione pacifista che Conte ha assunto in merito alla guerra in Ucraina e al suo rifiuto di inviare ancora armi.
Come se non bastasse, poco dopo, Friedman ha attaccato Di Battista con una serie di illazioni e critiche che a nostro parere non avevano né capo né coda. Pronta la risposta dell’ex Cinquestelle, che lo ha prontamente zittito denunciandone la finta moralità e la poca professionalità.
Non sono mai stato un estimatore di Conte e chi di voi ha letto i miei precedenti interventi su questo giornale lo sa bene. Tuttavia, vedere un americano che, con aria spocchiosa, si permette di pulire la sedia sulla quale era seduto Conte, francamente, mi indigna. È un atto offensivo non solo verso un politico italiano, ma anche verso il Paese che lo sta ospitando. Un atto che si addice a chi è convinto di poter fare tutto ciò che vuole anche a casa d’altri. Certo, Friedman non è nuovo a comportamenti del genere: basta ricordare che qualche giorno fa, durante un’altra trasmissione televisiva, ha offeso una giornalista russa senza alcun motivo, dimostrando soltanto la propria maleducazione e la propria bassezza.
Ritengo che Friedman abbia tutto il diritto di parlare in televisione e di dire la propria, così come lo ha il giornalista russo di turno. Tuttavia, ciò che credo non abbia il diritto di fare è offendere gli italiani e trattare chi lo ospita con superbia. È evidente che tale atteggiamento è dettato da un senso di superiorità che questo individuo tende a palesare nelle sue uscite pubbliche e che mi spinge a chiedermi perché venga ancora invitati in televisione.
Insomma, da italiano mi sono sentito offeso da quel suo gesto tronfio.
Permettetemi dunque di chiudere con un monito allo stesso Friedman.
Voglio ricordare all’aspirante superuomo americano che, prima di sentirsi una spanna sopra gli italiani, dovrebbe magari ricordare quale sia il retaggio e la storia del nostro popolo, senza il quale, peraltro, il continente che gli ha dato i natali oggi sarebbe tutt’altro.
Se poi ritiene che l’invenzione dell’hamburger e del telefono (solo per dirne una) possano essere poste sullo stesso piano continui pure a comportarsi come ha fatto fino a oggi…

Foto: gedistatic.it


Farfalle

Redazione

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