Processo “Edera” le difese chiedono l’assoluzione
Richiesta di assoluzione da parte degli avvocati difensori che, ieri mattina, sono intervenuti davanti al Tribunale Collegiale di Locri, presidente Gabriella Logozzo, presso il quale si celebra il processo Edera, che vede 19 imputati accusati, in particolare, di far parte di un’associazione operante nel traffico internazionale di cocaina.
L’udienza si è aperta con la difesa dell’avvocato Antonio Speziale per le posizioni di Francesco Sergi e Santa Trimboli. Il penalista ha esordito evidenziando la mancata presenza di elementi validi che possano provare la consapevolezza di Sergi di far parte di un’associazione concreta e di ricoprire un ruolo operativo di supervisione all’interno della stessa. Il legale ha poi proseguito in difesa dell’imputata, alla quale è stato contestato il reato di concorso morale. Da un’intercettazione ambientale era infatti emerso un colloquio col marito dal quale si era ipotizzata una sua eventuale conoscenza del presunto coinvolgimento dell’uomo all’interno dell’attività e che quindi lei fosse a conoscenza del trasporto delle sostanze stupefacenti. L’avvocato Speziale, da parte sua, ha precisato che non esiste alcun dato che possa collegare la donna all’attività di cessione della droga.
Successivamente, l’avvocato Giuseppe Iemma ha sottolineato come quella nei confronti del suo assistito Antonio Polito sia solo un’ipotesi di reato di un tentativo d’importazione, in quanto dal contenuto delle conversazioni telefoniche è emersa l’esistenza esclusivamente di una fase di pianificazione del traffico di droga, ma non è stata rilevata alcuna traccia di un accordo concreto tra i potenziali acquirenti e i potenziali venditori, né si conoscono i dettagli del prezzo o della quantità dello stupefacente. Non ci sono dunque elementi probatori che certifichino e accreditino il fatto.
In seguito l’avvocato Alessandro Bavaro, intervenuto in difesa di Domenico Ficara e Santo Rocco Scipione, ha affermato che «durante l’istruttoria dibattimentale non è emerso alcun elemento che possa dimostrare un reato associativo per traffico di stupefacenti, in quanto non è presente alcun collegamento diretto fra tutti gli asseriti associati». Per il legale, infatti, non ci sono prove sufficienti che possano dimostrare il ruolo di Domenico Ficara all’interno dell’associazione e quello di Santo Rocco Scipione di partecipe e organizzatore del viaggio in Sud America per il trasporto di cocaina.
Ha concluso gli interventi l’avvocato Vincenzo Nobile che, proseguendo nella difesa di Domenico Ficara, ha affermato che il suo assistito «va assolto dai reati che gli vengono attribuiti dalla Procura perché i fatti contestati non sono dimostrativi di una sinergia di intenti collaborativi, quindi mancano tutti i presupposti per la sussistenza di un’associazione dedita al narcotraffico». Nobile, infine, ha evidenziato che per l’imputato non vi sono prove di una sua partecipazione alle vicende illecite prospettate dall’accusa. Il processo è stato aggiornato all’udienza del 13 giugno per gli altri interventi difensivi.