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Costume e SocietàLetteratura

Un nuovo alleato

Di Francesco Salerno

«Insomma, secondo te è qualcuno dei servizi segreti?»
«Per la decima volta, Frank, non lo so!»
Hunt e Dolmer erano in auto sotto la vecchia cisterna ed era quasi mezzanotte.
Il tenente non sapeva bene cosa lo avesse spinto a recarsi lì. Probabilmente era un trucco dell’Aviazione per incastrarli, ma non era riuscito a desistere dalla curiosità.
«Dovevamo portarci dietro una pistola…» disse d’un tratto Dolmer accendendosi una sigaretta.
«Eccolo!»
Una berlina nera con i fari spenti si palesò come dal nulla davanti ai due uomini. L’auto si fermò a circa due metri per poi spegnersi.
«Scendiamo?» chiese Dolmer in preda a una strana eccitazione.
Hunt disse di sì e un attimo dopo i due uomini erano all’aperto dinnanzi all’auto scura. Da quest’ultima uscì un uomo sulla trentina in abito scuro. Non pareva un militare.
L’uomo si avvicinò a Hunt e Dolmer, poi allungò la mano.
«Piacere di conoscervi, signori e grazie di essere venuti.»
Né Hunt né Dolmer allungarono la mano.
«Chi sei tu?» disse l’investigatore con sospetto.
L’uomo sorrise e abbassò la mano prima di rispondere.
«Il mio nome non ha importanza, ma potete chiamarmi Fox.»
Dolmer si fece una grassa risata per poi affermare che, come nome in codice, era davvero ridicolo.
«Cosa vuoi da noi, Fox? E perché ci hai contattati?» stavolta era stato Hunt a parlare.
«Perché io, come voi, voglio fermare quella cosa, Mister Hunt.»
«E perché dovremmo fidarci di te?»
L’uomo non rispose ma passò loro un plico chiuso.
«Qui le vostre risposte. Addio. Mi farò vivo io, se serve.»
Detto questo l’uomo, Fox, si voltò e tornò in auto, per poi allontanarsi in tutta fretta dal luogo dell’incontro.
«Lo apriamo?» chiese dopo un po’ Dolmer, che non stava più nella pelle.
Hunt e Dolmer tornarono in auto per poi accendere la luce interna e aprire il plico sigillato.
All’interno foto e fogli che recavano la scritta del Ministero della Difesa degli Stati Uniti d’America.
«Mio Dio, Hunt… quella è…» disse Hunt indicando una foto nella quale compariva un disco voltante mezzo distrutto in mezzo al deserto.
Hunt continuò a sfogliare i documenti, sino a soffermarsi su un comunicato governativo risalente a tre giorni prima:

Squadra Condor sul posto. Tre cadaveri civili. Prove della presenza dell’alieno. Prenderlo vivo sarà un problema. Ultimo avvistamento verso nord. Segue rapporto su oggetti volanti non identificati che seguono gli spostamenti dell’alieno.

Il dispaccio era stato spedito a una base che Hunt non aveva mai sentito nominare prima e che si trovava in Nevada.
«Area 51… Mai sentita, e tu?» chiese Dolmer.
«No, nemmeno io.»
In poche parole, da quei documenti, si evinceva come l’esercito stesse dando la caccia alla creatura del ranch, sperando tra l’altro di prenderla viva.
«E ora che facciamo, Hunt? Più temporeggiano e più gente finirà per rimetterci la pelle» disse infine Dolmer.
«Lo so, hai ragione. Ma se anche volessimo trovarla prima noi, da dove iniziare?»
Dolmer sorrise all’amico con una strana luce negli occhi.
«Forse io lo so» disse in modo enigmatico.
Hunt cedette infine alla propria sete di verità. Sarebbero tornati in gioco e avrebbero trovato quella cosa per fermarla, a qualunque costo…

Continua…

Foto: us.123rf.com


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