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Costume e SocietàLetteratura

Imboscata ninja!

Samurai: La spada e l’onore


Edil Merici

Di Francesco Salerno

«Imboscata!» urlò Sakai al cielo mentre estraeva dal fodero la katana.
In un attimo l’aria venne riempita di shuriken e dardi di frecce e svariati samurai caddero da cavallo trivellati di colpi.
Naomasa evitò all’ultimo istante una freccia indirizzata alla sua testa, per poi essere ferito di striscio al braccio destro da uno shuriken.
«Smontate! Smontate ora!» urlò ai propri uomini mentre le urla dei feriti si intensificavano.
Naomasa scivolò a terra ed estrasse la spada pronto a dare la battaglia.
Senza alcun preavviso, i dardi cessarono e la foresta tornò a una calma irreale, rotta solo dalle urla di moribondi e feriti.
«Arrivano…» sussurrò Sakai con lo sguardo puntato verso il sottobosco.
A riprova delle sue parole, un attimo dopo, decine di ombre sbucarono dal bosco, quasi come se si fossero materializzate dalla vegetazione stessa.
Erano tutti vestiti di nero e marrone scuro, il volto coperto da fasce e bende con solo gli occhi a rimanere visibili.
I ninja impugnavano lance, asce, katane e altre armi che Naomasa non aveva mai visto prima.
Si lanciarono in mezzo ai samurai come demoni e subito il sentiero si trasformò in una carneficina.
Naomasa si vide venire incontro un ninja armato di lancia che tentò subito di conficcargli in gola. Il giovane samurai piroettò su se stesso per poi colpire con la spada l’arma nemica, ma questa era già stata ritirata. Quelli non erano semplici briganti, erano ninja: assassini e spie addestrate per decenni nell’arte di uccidere. Non sarebbe stato facile sconfiggerli.
Il samurai rosso attese quindi che il nemico lo attaccasse di nuovo, ma questi temporeggiava come se stesse studiando il suo avversario. Alla fine, Naomasa decise di rompere gli indugi e provare a rompere le difese nemiche. Urlando il proprio grido di guerra si gettò contro il ninja tempestandolo di colpi. Questi evitò ogni affondo muovendosi con la grazia di un gatto, scartando ora a destra e ora a sinistra, senza mai dare un punto fermo al samurai.
Naomasa, nel suo tentativo di attacco, finì per inciampare su un masso ai propri piedi e perse l’equilibrio per un attimo, il ninja ne approfittò subito. Alzò la lancia e la affondò contro il collo scoperto del samurai. Lo avrebbe certamente ucciso se una lama di katana non ne avesse deviata la traiettoria.
Il ninja imprecò a denti stretti ma non ebbe il tempo di riprovarci. Sakai gli si parò davanti e lo decapitò con un singolo colpo perfetto.
«Grazie…» gli disse Naomasa rimettendosi in piedi.
«Di nulla. Ma ora combatti, non è finita!» rispose Sakai per poi lanciarsi nuovamente nella mischia.
Naomasa vide allora che i suoi uomini stavano lottando con le unghie e con i denti contro i ninja, ma molti samurai erano a terra morti o feriti. Sarebbero stati tutti sopraffatti se non avesse fatto qualcosa!
Il giovane corse allora al proprio cavallo, recuperò elmo e maschera da guerra e li indossò.
«Io sono Naomasa Yi! Il Diavolo Rosso!» urlò in segno di sfida poi si lanciò contro i nemici con la spada sguainata.
Appena lo videro giungere diversi ninja si lanciarono contro di lui per farlo a pezzi.

Continua…

Foto: mag128.it


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