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Ultime dalla Metrocity: Melicuccà e la vertenza “Alival”


Edil Merici

Proseguono le attività della Città Metropolitana di Reggio Calabria, la cui giunta, guidata dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, è intervenuta nuovamente sulla questione Melicuccà e partecipato all’incontro tenutosi a Roma per la vertenza Alival.

Melicuccà, Salvatore Fuda: «Il lavoro della Metrocity sta producendo gli effetti sperati»

«Registriamo ancora una volta, con sconcerto, che per alcuni amministratori che dovrebbero essere soggetti consapevoli circa la complessità della gestione di un territorio, sia preferibile evitare di entrare nel merito delle questioni e limitarsi a una becera e strumentale propaganda che ha come unico obiettivo quello di generare confusione nel dibattito pubblico e quindi nella cittadinanza, oltre che facili vetrine mediatiche». È quanto afferma il consigliere metropolitano delegato al Ciclo integrato dei rifiuti Salvatore Fuda, commentando le esternazioni di alcuni consiglieri comunali del territorio metropolitano, circa l’attuale situazione riguardante la riapertura del sito di conferimento dei rifiuti di Melicuccà. Nessun approccio polemico, evidenzia il rappresentante di Palazzo Alvaro, «semmai una doverosa quanto obiettiva puntualizzazione circa il reale stato dell’arte, che deriva dalla forza dei fatti e dal lavoro serio e attento che l’Ente metropolitano sta conducendo su questo delicatissimo settore.»
Entrando nel merito della questione, Fuda mette in evidenza inoltre come «le recenti scelte adottate dalla Città metropolitana, frutto di una precisa strategia che guarda al medio e lungo periodo, facciano risparmiare all’intero territorio reggino ingenti risorse pubbliche, consentendo all’Ente di non finire nelle mani di speculatori per quel che riguarda la gestione degli scarti di lavorazione». Sotto il profilo tecnico, inoltre, «mi pare perfino superfluo evidenziare che la Città metropolitana attiva gli impianti nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute pubblica e senza esporre il territorio a situazioni di rischio. Quell’impianto, infatti, è una struttura sicura, moderna, costruita a regola d’arte e chi continua a diffondere false informazioni al riguardo, semplicemente non sa di cosa parla. Un impianto che andrà a ospitare scarti di lavorazione che peraltro vengono sottoposti a una rigidissima procedura di controllo che assicura livelli e standard elevatissimi di sicurezza circa i materiali che vengono conferiti al suo interno. In altre parole, in quel sito possono entrare solo determinati scarti di lavorazione, così come occorre assolutamente andare oltre il concetto di discarica intesa come buco in cui sversare qualsiasi cosa perché tale modello, ormai definitivamente superato, non riguarda minimamente il contesto del nostro territorio.»
L’attivazione dell’impianto di Melicuccà, provvisoriamente come centro di stoccaggio, in attesa della definitiva analisi che avverrà con il monitoraggio molto approfondito che passerà al vaglio del Consiglio metropolitano giovedì, «consentirà agli impianti – rimarca Fuda – di poter lavorare a regime e quindi di garantire a tutti i Comuni e ai cittadini della Città metropolitana di avere un territorio libero da rifiuti. Accanto a ciò, è bene ripeterlo, si realizza anche un rilevante risparmio di risorse pubbliche che possiamo quantificare nell’ordine di circa 40mila euro al giorno rispetto a quanto avremmo dovuto spendere per mandare i rifiuti fuori dalla Città metropolitana. Parliamo, dunque, di impianti di ultima generazione, sicuri e utili alla vita delle comunità come sanno bene, del resto, i Sindaci e gli amministratori del territorio. E in ogni caso la Città metropolitana, prima di agire si è presa tutto il tempo necessario, proprio per evitare di incorrere in qualsiasi situazione di rischio per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Questi sono i fatti, questo quanto sta realmente accadendo e questo, infine, il lavoro che l’Ente sta portando avanti, con senso di responsabilità, competenza e ponendo al centro, prima di ogni altra cosa, la salute pubblica, la tutela dell’ambiente e l’esigenza di restituire normalità, prospettiva e sostenibilità al settore rifiuti.»

La vertenza Alival sbarca a Roma

“Parzialmente soddisfatti. La strada è ancora lunga ma oggi abbiamo registrato una disponibilità di massima da parte dell’impresa a intraprendere un ragionamento insieme ai sindacati e alle istituzioni, per arrivare a un punto di equilibrio che tuteli il futuro dei lavoratori reggini del gruppo Alival”. È quanto affermano in una nota i sindaci ff della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria Versace e Paolo Brunetti.
I due hanno preso parte a Roma al tavolo di crisi che ha affrontato la vertenza dei lavoratori del gruppo Alival, in stato di agitazione da mesi a causa dell’annunciata chiusura degli stabilimenti di Reggio Calabria e Pistoia.
Al termine di una lunga e complessa riunione tenutasi presso la sede della Conferenza delle Regioni, alla presenza dei rappresentanti dell’impresa, dei sindacati e delle istituzioni territoriali di Reggio Calabria e Pistoia, è arrivata una parziale apertura che lascia intravedere qualche spiraglio per l’evolversi della vertenza.
“Si apriranno due tavoli paralleli – hanno spiegato i sindaci ff uscendo dalla riunione – uno strettamente sindacale e un altro che coinvolgerà le istituzioni territoriali, con l’ipotesi di una reindustrializzazione dei due siti produttivi di Reggio Calabria e Pistoia. Ciò che è certo – hanno aggiunto – è che questi lavoratori non possono in alcun modo continuare a rischiare il licenziamento. Su questo siamo determinati ad affiancarli nella loro battaglia e non intendiamo fare alcun passo indietro. Sarebbe un costo sociale troppo alto che il nostro territorio non può permettersi. Oggi si registra una parziale apertura, possiamo dirci moderatamente soddisfatti del percorso avviato, ma la strada è ancora lunga. L’impresa ha dato una disponibilità a ragionare con le istituzioni, ma è fondamentale anche la presenza del Ministero dello Sviluppo Economico al tavolo di crisi. Lo solleciteremo affinché assuma parte in causa nella vertenza e se necessario contribuisca fattivamente a sbloccarla.


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