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Attualità

“È doveroso non dimenticare nessun caduto per la Patria”


Edil Merici

Di Vincenzo Cavallo

Sono trascorsi settantanove anni da quel 4 settembre 1943 in cui, ad armistizio già firmato, si consumava nei cieli sopra San Luca, Bianco, Casignana e Samo, alle pendici dell’Aspromonte, l’ultima parte di una cruenta battaglia aerea tra i piloti della Regia Aereonautica e i piloti inglesi della Royal Air Force. Tre giovani valorosi piloti, ignari che la guerra contro gli alleati angloamericani fosse finita, obbedirono agli ordini e, compiendo l’ultima missione loro assegnata, persero la vita, inseguiti e abbattuti dalla superiorità del fuoco avversario.
Erano il Maggiore Giuseppe Cenni, Comandante del 5º Stormo Tuffatori, il Tenente Renato Moglia, anche lui del 5º Stormo e il Tenente Aldo Vitale, del 4º Stormo. I poveri resti vennero recuperati dagli abitanti del luogo. Cenni e Moglia furono sepolti nel cimitero di San Luca e, nel 1948, vennero traslati nei rispettivi luoghi di provenienza.
Vitale fu sepolto nel cimitero di Bianco, a meno di un km dal punto in cui cadde col suo Macchi 202 e, per varie vicissitudini, non venne mai traslato al suo paese. Egli riposa ancora là, in una tomba ormai da tanti anni dimenticata da tutti. Il suo caro papà, finché fu in vita ed ebbe le forze, scendeva da Milano almeno una volta l’anno a fargli visita.
Alla memoria furono concesse a Cenni la Medaglia d’Oro al Valor Militare, a Moglia e Vitale la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Nel 1996, su iniziativa di Antonio D’Agostino, ex sottoufficiale della Regia Aeronautica, venne inaugurato sul lungomare di Reggio Calabria, a nord della pineta Zerbi, un monumento alla memoria dei tre aviatori. Sulla targa, le parole scritte dal professore: “L’Aspromonte v’accolse, soffrì al gesto più squisito, v’abbracciò, vi conservò.”
In seguito a questo tragico evento, nessuno si è più ricordato. Mi auguro che ci sia la giusta sensibilità da parte di chi innanzitutto dovrebbe occuparsene. Mi riferisco alle Istituzioni, insieme alle Associazioni d’Armi e alle Amministrazioni Comunali locali, che dovrebbero ricordare e dare i giusti onori alla memoria, per il sacrificio di questi giovani caduti dimenticati, vittime sacrificali di una guerra che non doveva mai iniziare. Al pari di come si ricordano altri due tragici eventi bellici, accaduti nella zona nello stesso periodo, la commemorazione dei caduti della Battaglia dello Zillastro dell’8 settembre 1943 e la recente commemorazione dei piloti caduti nell’incidente aereo del 21 marzo 1942 in località Prunia di Gioiosa Ionica.
Nel triste anniversario mi sono recato presso il cimitero di Bianco a portare un fiore sulla tomba di Vitale. Penso sia doveroso non dimenticare nessun caduto che ha dato la vita per la Patria.


GRF

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