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Costume e SocietàLetteratura

I piaceri della Cina

La tela del ragno


Edil Merici

Di Francesco Cesare Strangio

La vista di così tanta manodopera portava alla mente quei documentari che facevano vedere eserciti di formiche all’opera.
Agli europei divenne chiaro quanto fosse immensa la forza lavoro di cui disponevano le industrie cinesi. Quanto videro li rese edotti sul perché tutto fosse così competitivo.
La produzione europea, in modo particolare quella italiana, non poteva far fronte a una tale forza, il cui costo era irrisorio rispetto all’Europa. Rimasero sconcertati e nello stesso tempo ammirati dalla velocità di produzione di quella catena.
I visitatori trovarono un mondo nuovo e impensabile, capace di sconvolgere i loro principi cognitivi sullo scenario dell’immediato futuro economico della globalizzazione. Terminata la visita alla fabbrica, passarono a un altro stabilimento dove producevano computer. Questa era un’altra struttura di uguali dimensioni rispetto a quella precedente. Quell’opera ciclopica ebbe lo stesso effetto sui visitatori.
Nel girovagare da una fabbrica all’altra, la loro attenzione era sempre attratta dall’organizzazione, che sapeva di meccanicistico. All’interno dell’area delle fabbriche vi erano tutte le strutture mediche, gli asili nido, le scuole materne fino alle medie superiori. Si usciva da lì per andare all’università per poi ritornare a lavorare nella stessa fabbrica dove si era nati e cresciuti; una tale organizzazione dell’ambiente lavorativo era ben lontana degli standard europei. Quelle strutture erano un’altra conferma della potenza reale dello sviluppo rapido cinese.
I tre ospiti passarono la serata nel teatro che riproduceva il Lido de Paris. La sala dominava la scena, era ben studiata dal punto di vista fonico e nei particolari architettonici.
Lo spettacolo ebbe inizio puntualmente; alla fine Aquilino percepì il tempo dell’intera serata come un piccolo intervallo della sua infinita dimensione: in realtà si protrasse per oltre due ore di seguito. La qualità dello spettacolo fu irreprensibile e gli applausi scroscianti ne furono la prova.
Finito lo spettacolo, dopo che gli spettatori ebbero abbandonato la sala, il funzionario del partito comunista ordinò alle ballerine di risalire sul palco affinché i tre graditi ospiti ne potessero scegliere tre fra le più belle per tenergli compagnia durante la notte.
La cosa che ci tenne a mettere in chiaro il funzionario fu che potevano fare tutto quello che volevano con le donne, tranne che togliere loro la vita.
Era arrivata l’ora della scelta: data la bellezza delle ragazze, i tre si trovarono di fronte a un serio e piacevole problema. Aquilino, prontamente, si mise la mano su gli occhi e scelse una ragazza, lo stesso fecero Carmel e Meng. Quel gesto venne gradito molto dal dirigente, poiché stava a significare che aveva portato delle donne d’impareggiabile bellezza da mettere gli stranieri in seria difficoltà nello scegliere.
Il gesto astuto dell’italiano onorò tutte le altre donne, che se ne andarono sorridendo.
Aquilino forzò la mano e pretese due donne e durante la notte fu soggiogato ed estasiato dal vortice di quel triangolo. Erano due ragazze ineguagliabili che lo portarono a un punto tale che al mattino ebbe serie difficoltà a scendere dal letto. Per pura casualità la scelta cadde su due che conoscevano bene l’antico mestiere.
Tutto finì nel migliore dei modi, a parte qualche disturbo alla vista che gli capitava ogni qual volta abusava del sesso.
All’uscita, quella mattina, notò una leggera nebbia che non era la lieve foschia dovuta al riscaldamento dell’aria a causa dell’astro che iniziava a irradiare la terra; la nebbia era il frutto dell’inquinamento che andava facendosi sempre più strada in quelle aree super industrializzate. A riprova che non era vapore acqueo, sulle autovetture si era depositato un sottilissimo strato di polvere grigia.
Era un sabato di un giorno qualunque quando furono accompagnati in una vasta area riservata ai VIP; si trattava di un grandissimo campo da golf nel quale era annoverato tra i soci lo stesso Gianni Agnelli; a quei tempi si pagava una quota annuale d’iscrizione di circa 300.000 dollari. L’incommensurabile prato verde rianimò nella mente di Aquilino ricordi di un tempo lontano, quando con il nonno viaggiavano in carrozza lungo una stretta strada sterrata e ai suoi occhi si prestava una distesa di grano che sembrava un tappeto verde di straordinaria bellezza. La strada era arginata da interminabili filari di mandorlo la cui chioma fiorita annunciava la primavera. Erano ormai lontani quei giorni e del nonno non restava altro che il ricordo.
I tre ospiti, per circa una mezz’ora, si cimentarono nel gioco del golf. Vista la goffaggine, Aquilino espresse il desiderio di andare a visitare il Grande Fiume.
Il Fiume Azzurro, per le sue dimensioni, è il più grande corso d’acqua dell’Asia e il quarto nel mondo dopo il Rio delle Amazzoni in America meridionale, il Nilo in Africa e il Mississippi in America Settentrionale. Sapevano del fiume azzurro dai documentari: quale migliore opportunità per visitarlo?
L’accompagnatore si allontanò per fare una telefonata; dopo essersi intrattenuto per circa un minuto al telefono arrivò e diede disposizione all’autista e alla scorta di partire immediatamente.

Continua…

Foto di Galeno


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