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Ultime dalla Regione: la Polizia Locale, i termini per il pascolo e le politiche per l’infanzia


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Proseguono le attività della Regione Calabria, la cui giunta, guidata dal Presidente Roberto Occhiuto, ha attivato la struttura di coordinamento dei servizi di Polizia locale, differito al 31 dicembre i termini per il pascolo e presentato il nuovo programma di politiche per l’infanzia.

Insediata la Struttura di coordinamento delle attività regionali dei servizi di Polizia locale

Si è insediata, nel corso di un incontro che si è svolto nella sede della Cittadella a Catanzaro, la Struttura di coordinamento delle attività regionali dei servizi di Polizia locale prevista dal Capo III della legge regionale nº 15 del 7 giugno 2018 (disciplina regionale dei servizi di polizia locale).
La Struttura di coordinamento era prevista dalla legge del 2018, anche se la prima formulazione, ma senza attuazione, risale alla legge regionale nº 24 del 17 aprile 1990.
Ben 32 anni dopo viene colmata questa lacuna per l’impegno assunto dall’Assessore regionale all’Organizzazione e Risorse umane Filippo Pietropaolo di regolamentare un settore fondamentale per l’attività amministrativa degli enti locali (Comuni, Province e Città metropolitana).
«Da oggi – ha dichiarato Pietropaolo al termine dell’incontro, – la Polizia locale in Calabria assume quell’organicità e quella uniformità che hanno impedito, in questo trentennio, la realizzazione di un piano di sviluppo delle piattaforme di formazione dei Corpi di Polizia locale.»
L’organismo è stato istituito con la Deliberazione di Giunta Regionale nº 363 del 3 agosto 2022 e composta dai soggetti partecipanti all’insediamento, che sono il Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, Presidente della Struttura di coordinamento regionale delle Polizie locali; l’Assessore della Giunta regionale all’Organizzazione e Risorse umane Filippo Pietropaolo, Assessore regionale competente; i comandanti delle Polizie locali dei Comuni capoluogo di provincia, il comandante della Polizia locale della Provincia di Cosenza e il comandante della Polizia locale della Città Metropolitana.
L’Assessore Pietropaolo è stato coadiuvato dal Settore compente per le Polizie locali, che è incardinato presso il Dipartimento Organizzazione e Risorse umane della Giunta regionale.
L’ordine del giorno che è stato discusso durante la riunione ha riguardato l’insediamento della Struttura di coordinamento a livello regionale; la formulazione di proposte in merito alla gestione e alle procedure operative per l’espletamento del servizio di polizia locale; la formulazione da parte del Settore competente in ordine alla modalità di erogazione del contributo per l’adeguamento al regolamento regionale nº 9/2022.

Accolta la richiesta delle associazioni: differiti al 31 dicembre i termini per il pascolo

Salvaguardare gli allevamenti di bestiame e la pratica della transumanza. Questo l’obiettivo perseguito dalla Giunta regionale presieduta da Occhiuto che, su iniziativa e proposta dell’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, ha deciso di differire in via eccezionale al 31 dicembre 2022 i termini del pascolo nei terreni pascolivi, in accoglimento di una precisa istanza in tal senso avanzata, nelle settimane passate, dall’Associazione Regionale Allevatori, Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti e Confagricoltura.
Alla base della scelta, le ripercussioni negative dell’andamento climatico negli ultimi anni, aggravato dalle torride temperature estive e dalle scarse piogge, causa di profonde modifiche alla situazione dei terreni adibiti a pascolo per il bestiame, in particolare di razza podolica, da sempre soggetto a transumanza.
«Intervenire nella direzione indicata – commenta l’Assessore Gallo – consentirà agli allevatori di evitare un rientro anticipato ai pascoli di pianura, oggettivamente non in condizione di ospitare gli animali e perciò potenziale motivo di nocumento del loro benessere e di pesanti ricadute in termini economici e qualità delle produzioni. Il tutto a tutela di una pratica antica e di un settore già duramente provato dalla pandemia prima e (più di recente) dall’aumento sconsiderato dei prezzi di energia e materie prime.»

Politiche dell’infanzia: «Lavoriamo per fare della Calabria una regione a misura di bambino»

La povertà educativa territoriale legata all’infanzia è uno dei tanti divari che la Calabria ha bisogno di colmare. La lettura della 13ª edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, diffuso in vista della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza da Save the Children, fotografa anche quest’anno la drammaticità delle condizioni di vita di bambini, bambine e adolescenti nel nostro Paese, ma soprattutto nella nostra Regione.
Disuguaglianza e povertà incidono, tristemente, sulla salute dei bambini: tra Calabria e provincia di Bolzano si registra un divario di oltre 12 anni su aspettativa di vita in buona salute; non è solo il sistema sanitario a influenzare la salute dei bambini, gravano, soprattutto, i fattori sociali legati al contesto territoriale in cui si cresce, alle condizioni economiche, al livello di istruzione, all’ambiente, alle reti sociali e dei servizi. È una triste realtà determinata, purtroppo, da mancanza o minima attenzione registrata da sempre, verrebbe da dire, verso le politiche dell’infanzia, che ha continuato, così, ad alimentare, negli anni, la povertà educativa, cioè quella condizione di privazione delle opportunità di studio, culturali, sportive e di gioco che ha compromesso lo sviluppo dei nostri bambini. Troppo scontato dire che si vuol tutelare l’infanzia, che occorre investire sulle nuove generazioni per la costruzione del futuro, bisogna farlo con i fatti.
«E, in tema di concretezza, appena insediati, con il Presidente Occhiuto e con la Giunta tutta – dichiara la vicepresidente con delega all’istruzione Giusi Princi – si è da subito voluto che la competenza in materia di Promozione del Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione fosse incardinata nel Dipartimento Istruzione, in un’ottica di potenziamento della continuità educativa, di qualificazione dei servizi educativi e di valorizzazione di questo segmento destinato a diventare un punto di forza nell’ambito delle politiche regionali. L’assessorato all’istruzione, chiamando, in seguito, a raccolta tutti i Comuni della Calabria, per il tramite degli Ambiti territoriali e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha effettuato il censimento di tutte le strutture, dei servizi educativi presenti sul territorio calabrese e delle risorse non spese negli anni. Dall’indagine e dal lavoro programmatico è emerso che saranno oltre 70.000.000 di € le risorse di cui disporrà la Calabria per fronteggiare la povertà educativa territoriale legata all’infanzia. Le risorse destinate agli enti locali potranno finanziare nei prossimi anni: nuove strutture per l’infanzia, ampliamento dei servizi educativi (posti e orari), riduzione delle rette a carico delle famiglie. A questi interventi strutturali si legheranno protocolli d’intesa con Ufficio Scolastico Regionale e ANCI, che prevedono imponenti azioni di formazione del personale educativo e docente delle scuole prescolari pubbliche e private e formazione dei coordinatori pedagogici. La quota di cofinanziamento regionale, oltre che alla formazione, verrà destinata all’istituzione di poli educativi per l’infanzia e di coordinamenti pedagogici e all’attivazione di nuove sezioni primavera.»
«Abbiamo avviato una stagione di confronto ed interlocuzione con gli enti locali e con tutti gli attori istituzionali coinvolti, realizzando comunità educanti che siano custodi di un bene prezioso da tutelare, quale l’infanzia e l’adolescenza in generale – afferma la vicepresidente con delega all’istruzione Princi, – l’obiettivo è quello di fare della Calabria una regione a misura di bambino, garantendo a tutti i bambini dell’età prescolare pari opportunità di sviluppo e di superamento delle disuguaglianze e delle barriere territoriali, sociali, culturali ed economiche. L’ampliamento, nonché l’accessibilità dei servizi regionali per l’infanzia – prosegue la vicepresidente – sono proprio una dei più importanti obiettivo del presidente Occhiuto e di tutta la Giunta regionale. Priorità sarà anche quella di incrementare, a breve, le risorse erogate ai Comuni calabresi al fine di poter tutelare il diritto allo studio garantendo alle famiglie i servizi essenziali e, soprattutto, per gli studenti che vivono in condizioni di particolare fragilità: assistenza specialistica, ausili didattici e attrezzature per l’inserimento degli alunni disabili, contributi sui buoni pasto relativi al servizio mensa, contributi per le spese per i servizi residenziali (convitti e semiconvitti), trasporto scolastico, attività scolastiche in ospedale, istruzione domiciliare. Sono queste – conclude Princi, – le reali opportunità che ci permetteranno di restituire il sorriso ai nostri bambini negato da adulti e da istituzioni per troppo tempo rimasti sordi al loro grido di dolore. Per noi questo giorno è emblematico e simbolico. Stiamo lavorando affinché ogni giorno sia il 20 novembre, il giorno dei diritti dell’infanzia.»


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