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CronacaReggio Calabria

Uno spiraglio di luce nel caso di Francesco Gregorio Quattrone

Francesco Gregorio Quattrone, l’uomo che non si è mai arreso a quello che fin dall’inizio aveva ritenuto un equivoco drammatico, l’imprenditore reggino che con dignità si incatenò per molti giorni davanti ai palazzi di giustizia, passando da Reggio Calabria fino alla Cassazione, a Roma, per poi arrivare a Catanzaro protestando pacificamente per i diritti che riteneva gli fossero stati lesi a seguito del provvedimento ablativo di confisca dell’intero patrimonio dello stesso, che si ritiene vittima di un quadro probatorio totalmente estraneo alla sua persona, lotta pacificamente e si affida solo alla giustizia alla quale si presenta una volta di più a chiedere “perché”.
Per trattare la storia processuale di Quattrone si compone un nuovo collegio difensivo che inizia a valutare asetticamente il materiale probatorio transitato nei vari provvedimenti ablativi e l’attività di indagine difensiva, attraverso l’esame incrociato e la prova scientifica, attraverso i quali emergono prove inconfutabili sulla vera dinamica comportamentale di Quattrone, sulla provenienza dei beni utili alla costruzione degli immobili con l’obiettivo di comprendere dove sia l’equivoco e ottenere le basi per poter riaprire il caso.
Si darà il via all’istanza di revocazione presentata dai difensori presso la Corte di Appello di Catanzaro il 15 marzo 2023, data in cui è stata fissata la prima udienza.
Il nuovo collegio è composto da Anselmo Mancuso del Foro di Catanzaro e Maria Vazzana del Foro di Reggio Calabria, con l’ausilio di consulenti esperti nel settore (professionisti a livello nazionale) che riavviano la revoca della confisca, presentando nuove prove a sostegno che saranno allegate alle carte depositate dalla difesa presso la Corte di Appello di Catanzaro.La difesa si esprime con parere molto fiducioso nei confronti della giustizia:

Abbiamo prove nuove asseverate che dimostrano il contrario di quanto alla base del provvedimento ablativo. È stato effettuato un lavoro di precisione e ricostruzione dei singoli elementi, il nuovo corredo probatorio portato all’attenzione della Corte d’Appello chiamata a valutare la revoca in questione è articolato e asseverato da prova scientifica inopinabile. Abbiamo prodotto la certezza e chiarito ogni equivoco sulla posizione del nostro assistito, che riteniamo dalla lettura delle carte che abbiamo avuto modo di valutare nonché dal corredo probatorio emerso, sia vittima di un equivoco giudiziario, che siamo ben lieti di poter chiarire definitivamente, e ridare così giustizia a quest’uomo oggi dilaniato da un provvedimento ablativo per comportamenti a lui estranei. Il 15 marzo 2023 la difesa, con il proprio assistito, sarà in aula per la prima udienza della revoca della confisca, valorizzando punti chiavi delle nuove prove e dimostrando la veridicità di quanto sempre affermato da Quattrone, ovvero la sua totale estraneità ai fatti contestati, che hanno portato la conseguente confisca dei propri beni che aveva avuto modo di costruire con anni di duro lavoro, con onestà. A oggi il nostro assistito ha nuova speranza e fiducia nella giustizia, Quattrone si era incatenato per molti giorni davanti ai palazzi di giustizia, la sua pacifica protesta non è mai terminata con la resa, ma si è fermato provvisoriamente per la grande stima e fiducia che lui e il collegio difensivo che lo rappresenta ripongono nella giustizia.

Ogni qual volta viene riconosciuto esito positivo a una revocazione o revisione del processo, è lo Stato di diritto a vincere, è la magistratura a portare sul podio della giustizia la vera vittoria, perché la giustizia sale sempre sull’altare della verità, ed è quello che auspichiamo sul caso Quattrone.
Negli ultimi anni, infatti, troppi errori giudiziari hanno rovinato la vita di innocenti e il nuovo collegio difensivo ha lavorato mesi per poter mettere nella mani della giustizia tutti gli elementi corredati da asseverazione, al fine di consentire con le allegazioni difensive, una valutazione corretta e correlata con la veridicità, che possa porre fine a un calvario durato fin troppo.


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