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Costume e Società

La Madonna di Polsi a Gerace con una mostra dedicata alla storia e alla devozione dei fedeli


Edil Merici

Dall’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni sociali

Il 28 dicembre, presso il Museo Diocesano di Gerace, è stata inaugurata la mostra dal titolo: Il tesoro di Polsi. La Madonna della Montagna nella storia, nei doni votivi e nella devozione dei fedeli. L’evento, promosso dal vescovo Francesco Oliva, è realizzato in stretta collaborazione tra la Diocesi di Locri/Gerace, la Diocesi di Oppido/Palmi e il Santuario della Madonna della montagna di Polsi grazie alla sensibilità e lungimiranza del suo rettore don Tonino Saraco.
Una mostra, curata dal restauratore Giuseppe Mantella e don Letterio Festa, d’intesa con la Soprintendenza e del Segretariato regionale del Ministero della Cultura, per la quale attività culturale sono stati interessati gli uffici e gli istituti diocesani di entrambe le curie insieme ai vari archivi storici del territorio.
Opere d’arte, pergamene, documenti d’archivio, ex voto e altre attestazioni della pietas popolare verso la Vergine di Polsi sono perciò esposti nella Cittadella Vescovile di Gerace la cui porta d’ingresso alla mostra è allestita nella cripta della monumentale Basilica dell’antica sede vescovile mediante la proiezione di video storici recuperati dalle teche Rai. La storia, il mito e la devozione sono poste al centro dell’esposizione con più di 70 reperti provenienti prevalentemente dal Santuario della Madonna di Polsi e da altre realtà della diocesi di Oppido/Palmi, presso la quale il culto della Madonna della Montagna è molto presente, tanto da portare al Santuario decine di Carovane che percorrono l’Aspromonte per raggiungere il luogo sacro. Opere che parlano di fede, di arte e devozione alla Madonna di Polsi, insieme a numerosi documenti di archivio quali visite pastorali, platee e regesti conservati nell’Archivio diocesano e nell’Archivio di Stato di Locri, testi e racconti di Corrado Alvaro e persino dei viaggiatori stranieri nel cuore dell’Aspromonte, suppellettili sacre, ex voto dei principi Carafa, Pignatelli, di San Pio X e dei numerosi pellegrini che hanno nei secoli visitato il Santuario.
Un percorso che traccia la storia sin dalla sua fondazione partendo dal codice del XII secolo che si conserva nell’Archivio Apostolico Vaticano e che si riallaccia all’attività scriptoria e alla Croce di Polsi. Si tratta di un sinassario agiografico di asceti ed eremiti, vergato a Oppido, presso la sede vescovile, scritto in stile di Reggio in data aprile 1174.
La mostra si chiuderà nel mese di aprile 2023 con un convegno durante il quale saranno poste all’attenzione dei cultori aspetti inediti in ordine alle tematiche di carattere devozionale, storico/artistico e antropologico.


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