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Ultime dalla Metrocity: l’arte di strada, il convegno sui social e l’autonomia differenziata


GRF

Proseguono le attività della Città Metropolitana di Reggio Calabria la cui giunta, guidata dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, ha celebrato il successo del programma di abbellimento delle città grazie all’arte di strada, partecipato a un incontro sui social network e annunciato un dibattito sull’autonomia differenziata.

La Metrocity colora il territorio con l’arte dei graffitari

Prosegue il programma di arte di strada promosso dalla Città Metropolitana e che sta riempiendo di colore e bellezza numerosi spazi all’aperto dei nostri Comuni. Le opere, infatti, stanno prendendo forma e gli artisti si stanno distinguendo per capacità, professionalità e una spiccata dote creativa che diventa elemento essenziale per la valorizzazione dei territori.
Il consigliere metropolitano delegato alla Cultura Filippo Quartuccio fa il punto della situazione sul progetto che vede coinvolti molti Comuni metropolitani e decine di artisti locali, celebri per aver realizzato altri e importanti lavori nel resto d’Italia.
«In questi giorni – ha affermato Quartuccio, – le strade delle nostre città e dei nostri antichi borghi si stanno risvegliando circondate dalla bellezza e dal talento dei giovani impegnati a completare i loro murales. Le opere, via via, stanno vedendo la luce e vicoli spesso anonimi stanno tornando a risplendere di vita nuova». Un successo, quindi, per un progetto ritenuto «molto importante e sul quale l’amministrazione metropolitana – ha spiegato il consigliere metropolitano, – punta in maniera sostanziale, forte del grande successo raccolto con l’esperienza dello scorso anno, quando diversi centri del comprensorio sono entrati in una dimensione nuova che ha visto la crescita di un turismo interessato a conoscere la storia e la vita di luoghi, miti e persone raccontate attraverso i murales.»
«È da apprezzare – ha continuato il consigliere metropolitano – l’impegno e la cura degli artisti di strada, selezionati da un apposito bando, che hanno colto la lungimiranza dei sindaci nel voler riconsegnare nuova linfa ai loro Comuni sposando l’idea della Città Metropolitana, proiettata a promuovere una forma di d’arte diventata culto nel panorama artistico internazionale».
«L’obiettivo – ha aggiunto, – può dirsi raggiunto e siamo impazienti, nelle prossime settimane, di poter visitare e guardare con i nostri occhi le opere complete. In questo modo abbiamo voluto premiare la vitalità dei nostri artisti e, al tempo stesso, provare a stimolare processi di cittadinanza partecipativa attiva. È bello, infatti, riconoscere la partecipazione e la collaborazione che si sta creando, nelle fasi di realizzazione dei murales, fra i cittadini e gli artisti impegnati a rivitalizzare gli spazi. Si tratta, dunque, di un modo del tutto inedito per promuovere nuove forme di inclusione sociale e di educazione culturale, provando a contrastare le forme di vandalismo sui beni pubblici e privati della città.»
«Ciò che ci interessa – ha concluso Quartuccio, – è riuscire a ripensare i luoghi attraverso la realizzazione di percorsi artistici a cielo aperto, trasformare una strada in un piccolo museo con ricadute positive sull’intero territorio. Analizzando la passata esperienza, infatti, abbiamo riscontrato quanto sia efficace stimolare la curiosità proponendo murales che diventano, di per sé, attrattori da aggiungere persino in contesti ampiamente affermati sotto l’aspetto turistico locale. Le opere, oltretutto, hanno la particolarità di riuscire ad accrescere le identità, di rafforzare i sentimenti di orgoglio e appartenenze nei cittadini che, attraverso i disegni e i colori, riconoscono la loro storia e quella dei loro paesi. Insomma, sono tanti e molteplici gli aspetti positivi di un progetto sul quale abbiamo fortemente creduto e investito, anche seguendo le linee di mandato del sindaco Giuseppe Falcomatà. Ringrazio, quindi, ogni amministratore che ha inteso promuovere la nostra azione e gli artisti che stanno portando a termine un vero e proprio lavoro d’interesse pubblico e sociale.»

A Palazzo Alvaro un confronto su social network, diritti delle donne e censura

«Se da un lato serve un uso più consapevole e responsabile dei social network, dall’altro non si può che riconoscere l’opportunità che offrono a quanti lottano per la libertà, come sta accadendo in Iran. Seppur, per certi versi, indispensabili, i social restano, comunque, una rete colma di rischi per le persone più fragili e vulnerabili. Questo è il nodo principale da sciogliere». Così, il sindaco metropolitano ff Versace è intervenuto al convegno Social network, censura e diritti delle donne, che ha preso le mosse dalle proteste delle donne iraniane dopo l’omicidio di Mahsa Amini.
Promossa dalla consigliera di Parità della Città Metropolitana Paola Carbone, l’iniziativa ha raccolto molti giovani nella sala Perri di Palazzo Alvaro, con la partecipazione di esperti di settore quali l’avvocato Nino Polimeni, specializzato in Diritto di internet, tutela dei dati personali e diritto di riproduzione, Matteo Flora, imprenditore e professore in Reputazione descrizione aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Pavia, e Pegah Moshir Pour, attivista iraniana, influencer per i diritti digitali, consulente in Ernst&Young e creatrice di contenuti digitali, culturali e relativi ai diritti umani.
«Uno dei primi intollerabili atti posti in essere dal regime di Teheran per provare a bloccare l’ondata di proteste per la salvaguardia dei diritti umani fondamentali – ha affermato Versace – è stato proprio l’isolamento digitale dei suoi cittadini. Questo offre bene l’idea di quanto i social media rappresentino un utile strumento di rivendicazione e libertà, tanto da essere temuti dai governi più autoritari e repressivi. Rappresentano, dunque, una minaccia per despoti e dittatori e un’opportunità per i popoli oppressi, ma nei sistemi occidentali continuano a occupare un ruolo insidioso e colmo di pericoli. Bisogna, dunque, trovare un giusto e naturale equilibrio, affinché possano davvero identificarsi come una risorsa per i cittadini nella salvaguardia dei diritti e nella diffusione delle conoscenze».
«Da padre di un ragazzo adolescente – ha ammesso Versace, – ho spesso difficoltà nel riuscire a trasmettere un uso corretto della tecnologia a mio figlio. Questo, probabilmente, è uno dei limiti più evidenti di un sistema in continua e perenne evoluzione, rispetto al quale gli adulti avrebbero tanto da imparare dalle generazioni più giovani. Iniziative come questa, quindi, assumono un aspetto determinante perché, pur rivolgendosi a una platea di ragazzi e ragazze, offrono, a ognuno di noi, strumenti adeguati per avere un approccio più serio e responsabile allo sconfinato mondo dei social network. Così – ha concluso Versace, – ringrazio la consigliera Carbone e tutti gli esperti intervenuti che, approfondendo un tema particolarmente delicato, offrono un servizio fondamentale per l’intera comunità.»

Autonomia differenziata: a Palazzo Alvaro un convegno/dibattito di analisi e proposte

La Città Metropolitana di Reggio Calabria e le associazioni reggine si interrogano sul disegno di riforma sull’autonomia differenziata proposta dal Governo. Domani, alle ore 17:30, nella Sala biblioteca Gilda Trisolini di Palazzo Alvaro, andrà in scena il dibattito confronto dal titolo No all’autonomia differenziata, contro la secessione dei ricchi. L’Italia riparta da Sud.
Ai lavori, coordinati dal Capo Ufficio Stampa della Città metropolitana Stefano Perri, prenderanno parte il Sindaco metropolitano ff Versace, la presidente della Condò Maria Lucia Parisi, i docenti dell’Università della Calabria Giancarlo Costabile e Walter Nocito, il coordinatore della sezione calabrese dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Mario Vallone e le associazioni aderenti all’evento.
La Sezione Condò di Reggio Calabria dell’ANPI ha espresso netta contrarietà al testo della riforma, che produrrebbe – scrivono gli attivisti – “una lunga serie di disuguaglianze sociali e territoriali.”
“Le regioni meridionali – spiegano i rappresentanti della Sezione, – vedrebbero mantenuto e non corretto il loro divario dalle regioni del Nord che, come certifica il rapporto dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezogiorno, continua ad aumentare. Il Governo ha cercato di rassicurare, ma si tratta di un gioco delle parti che evidenzia la contraddizione tra la necessità della Lega di riconquistare l’elettorato del Nord e il bisogno di di Fratelli d’Italia di riconfermare la sua linea di unità nazionale per non tradire uno dei capisaldi della propria identità e non scontentare il suo importante elettorato del Mezzogiorno.”
“L’ANPI riconferma il proprio giudizio negativo su una riforma istituzionale che, poiché rischia di allargare le diseguaglianze tra cittadini e territori e di rompere l’unità nazionale diversificando i diritti sociali e civili dei cittadini, apre la strada ad uno stravolgimento della Costituzione antifascista. Pertanto, ribadisce che gli articoli 116 e 117 della Carta devono essere interpretati sulla base dell’articolo 5 della stessa che, nel riaffermare l’unità indivisibile della Repubblica, pone le basi per un regionalismo solidale e non competitivo. Né in tema di autonomia differenziata si può assumere a regola generale ciò che la Costituzione indica come possibilità – conclude la sezione dell’ANPI, – dunque si ritiene si debba monitorare costantemente l’uso delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza affinché siano prioritariamente indirizzate a risolvere il divario di infrastrutture sociali ed economiche tra Nord/Centro e Sud del Paese; le risorse assegnate alle regioni debbano essere trasparenti e tracciabili; i livelli di prestazione debbano essere uniformi e universali e non semplicemente essenziali per tutto il territorio della Repubblica e debbano essere adeguatamente finanziati; il Parlamento, in quanto titolare del potere legislativo, debba essere pienamente investito della discussione sulle materie delegabili alle regioni annullando il percorso pattizio Stato/Regioni; si debba stabilire una clausola di supremazia della legge statale per la tutela dell’interesse nazionale.”


Gedac

Redazione

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