Celebrata a Locri una nuova udienza del processo per l’omicidio di Gesualdo Chinè
Ieri mattina, presso la Corte d’Assise del tribunale di Locri, ha avuto luogo una nuova udienza del processo per l’omicidio di Gesualdo Chinè, l’uomo di 70 anni rinvenuto senza vita a Bianco, all’esterno della propria abitazione, il 17 febbraio dello scorso anno. Dopo l’arrivo di una comunicazione redatta dalla polizia penitenziaria, il giudice Amelia Monteleone, con a latere Mariagrazia Galati, ha d’imperio deciso di dichiarare assente l’imputato Francesco Spatafora, accusato dell’omicidio dell’uomo. Il 24enne, detenuto presso la casa circondariale di Catanzaro, si è infatti rifiutato di firmare la rinuncia a presentarsi in aula, per la seconda volta consecutiva, nonostante avesse dato, poco prima, l’autorizzazione alla traduzione. La corte ha successivamente rigettato la richiesta, precedentemente fatta dal legale di Spatafora, Saverio Casile, di una nuova perizia psichiatrica, ritenendo che al momento non esisterebbero elementi sufficienti per poterla accogliere ma lasciando comunque aperta la possibilità di sciogliere la riserva, nei prossimi mesi, durante il prosieguo del dibattimento. Durante la prossima udienza, fissata per il prossimo 17 febbraio, saranno ascoltati due testimoni del Pubblico Ministero Marzia Currao, il tenente Giancarlo Pallotta e il maresciallo capo Tripodo del Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Bianco. Ricordiamo che i famigliari della vittima, che si sono costituiti parte civile nel processo, sono rappresentati dall’avvocato Antonio Furfari.