Elezioni a Bianco: le idee sono state sacrificate sull’altare delle alleanze?
Il rompiscatole
Di Francesco Salerno
Sono ormai prossime le elezioni a Bianco e già si inizia a respirare l’aria battagliera della campagna elettorale.
In questi giorni abbiamo assistito a tutta una serie di dichiarazioni, articoli e comunicati da parte di un’infinità di gruppi politici pronti a buttarsi nella mischia dalla quale dovrà emergere un nuovo sindaco e una nuova giunta per Bianco.
Le parole d’ordine finora utilizzate dai suddetti gruppi (che a dirla tutta sono tantissimi e sembrano spuntati come funghi dopo un temporale), tuttavia, non sembrano dissimili dallo stesso sterile ritornello che ascoltiamo a ogni campagna elettorale: rinnovamento, taglio con il passato, giovani (e, leggendo i nomi di alcuni candidati ci domandiamo se la parola “giovani” non abbia cambiato significato), onestà (come se qualcuno potesse mai fare una campagna elettorale sotto il segno della disonestà), e simili.
Slogan che, a essere sinceri, hanno stancato la brava gente di Bianco, considerato che, fino a oggi tutti hanno parlato di idee, ma davvero pochi le hanno messe in pratica.
Non è un mistero, invece, che, a oggi, l’unico argomento che sembra interessare davvero i cosiddetti gruppi politici di Bianco sia il nome del futuro sindaco e le possibili coalizioni delle varie forze politiche ma, per ora, tale interesse pare essere esercitato a discapito di progetti, contenuti e idee per risollevare il paese, come se fosse più importante trovare la giusta alleanza per assicurarsi il seggio più che il futuro del centro.
Un atteggiamento che non pare dissimile dai ragionamenti in termini di veti e mozioni di sfiducia, che ritengo siano stati la rovina della politica (non solo locale) tanto più che, talvolta, i nomi di chi pone questi voti danno molto su cui riflettere.
Dulcis in fundo, dà da pesare che, fino a oggi, dei molti nomi di chi si dice disposto a scendere in campo per il futuro di Bianco troppi sembrino appartenere a “fantasmi” che paiono prontissimi a proporre alleanze ma non (ancora?) a metterci la faccia.
Una situazione limite che lascia presagire altri comunicati, altre dichiarazioni e altri slogan dietro i quali rischia di intravedersi poca convinzione e dai quali potrebbe risultare utopistico superare di vedere emergere qualche progetto concreto.
Per adesso non ci resta che rimanere in attesa e goderci quella che si preannuncia come una delle campagne elettorali più confuse, strane e ricche di colpi di scena della storia di Bianco, ma chissà che queste mie righe provocatorie non si rivelino da stimolo per qualcuno già nelle prossime ore…