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PD Calabria: la risposta di Occhiuto a Sala, il treno Blues e l’autonomia differenziata

Proseguono le attività del Partito Democratico Regionale, che ha commentato la reazione di Roberto Occhiuto alle parole di Giuseppe Sala, l’inaugurazione del treno Blues e organizzato un nuovo incontro per parlare dei rischi dell’autonomia differenziata.

«Bene la replica di Occhiuto a Sala, ma perché non ha avuto la stessa reazione con Toti?»

«Apprendiamo con soddisfazione che il presidente Occhiuto prenda posizione e oggi risponda alle provocazioni del sindaco di Milano Sala che ha chiesto di affidare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alle amministrazioni che li sanno spendere.»
Ad affermarlo è il capogruppo del PD in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua che prosegue: «Condividiamo pienamente quanto sostenuto da Occhiuto che parla di secessione e di un modo di intendere la politica volto a far rimanere indietro le Regioni del Sud. Ci saremmo aspettati, però, una reazione analoga quando la stessa identica proposta formulata oggi da Sala, rappresentante del centrosinistra, è stata avanzata dal governatore della Liguria Giovanni Toti, appartenente al centrodestra. O quando il ministro Roberto Calderoli, che continua ad accelerare sull’inaccettabile modello leghista di autonomia differenziata, ha proposto di finanziare i Livelli Essenziali di Prestazione attraverso i fondi europei non spesi nella programmazione 2014/2020, di fatto sottraendoli al Sud. Questioni di fondamentale importanza – conclude Bevacqua – come la difesa dell’unità del Paese, dell’uguaglianza dei diritti, della tutela delle Regioni meridionali, che non possono consentire ulteriori penalizzazioni, non possono e non devono avere colore politico. Adesso aspettiamo il presidente Occhiuto in Consiglio regionale per approvare una mozione unitaria finalizzata a dire no a una visione politica e della società che mira alla divisione del Paese.»

«Occhiuto sbandiera come suoi risultati ottenuti da Mario Oliverio»

«Il presidente Occhiuto prosegue nella politica degli annunci e degli spot per dare lustro alla sua amministrazione che di risultati, fin qui, ne ha ottenuti pochi. Arrivando, perfino, a veicolare all’opinione pubblica come propri dei traguardi che la Regione taglia solo grazie alle Amministrazioni precedenti.»
A sostenerlo è il capogruppo Bevacqua dopo la cerimonia di inaugurazione del Blues, il primo treno ibrido Regionale di Trenitalia.
«Con il contratto di servizio siglato nel 2019 la Regione, con il governo allora di centrosinistra, si è legata all’azienda di trasporto pubblico per 15 anni – ricorda Bevacqua – con un investimento imponente di circa 300.000.000. Un investimento che prevedeva l’arrivo di 27 nuovi treni e il rinnovo della flotta regionale entro il 2026, con consegna del primi 4 treni già nel 2020 e poi negli anni successivi, compreso quello inaugurato oggi da Occhiuto. La giunta di centrosinistra aveva trovato 130.000.000 di debiti con Trenitalia e aveva proceduto a estinguerli, mettendo successivamente in campo una serie di azioni, tra cui la Legge 35/2015, sul riordino del trasporto pubblico locale che puntava all’integrazione dei servizi ferro/gomma. Lo ricordo bene in quanto allora ero presidente della Commissione Trasporti e ricordo bene anche le tante riunioni svolte grazie alle quali venne fuori anche la proposta del treno Sibari/Bolzano e fu posto al centro della discussione anche il tema dell’elettrificazione della tratta ferroviaria ionica, la cui realizzazione oggi è inspiegabilmente ferma.»
«Sarebbe auspicabile – conclude Bevacqua – che venga rispettata la verità in ogni momento, così come si dovrebbe ricordare l’impegno di chi ha consentito oggi al presidente Occhiuto di potere presentare un nuovo servizio ai calabresi.»

La Calabria ribadisce il suo no all’autonomia differenziata

La Calabria dice no all’autonomia differenziata. Da Lamezia il PD fa partire un percorso che si propone di bloccare il Disegno di Legge Calderoli che rischia di spaccare in due il Paese e di affossare definitivamente il Sud.
Grande partecipazione di militanti e cittadini alla manifestazione che ha registrato la presenza dei vertici del partito, dei consiglieri regionali, dei sindaci di centrosinistra Nicola Fiorita e Franz Caruso, del segretario regionale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro Angelo Sposato e della Unione Italiana del Lavoro Santo Biondo, oltre che del neo capogruppo del partito a palazzo Madama Francesco Boccia.
La discussione sull’autonomia differenziata è stata introdotta dalla relazione tecnica di Damiano Silipo, mentre il segretario regionale del PD Nicola Irto ha tracciato la rotta per bloccare il progetto di secessione mascherato voluto dalla Lega.
«Il PD ha sempre avuto una posizione chiara e ferma contro l’autonomia differenziata per come elaborata dal ministro Calderoli. E continua ad averla anche con la segretaria Schlein: non possiamo accettare una proposta iniqua, con dubbi profili di costituzionalità e che rischia di dividere il Paese. Da oggi – ha spiegato Irto- avviamo la mobilitazione dei circoli calabresi per fermare la proposta leghista di autonomia che è inaccettabile in quanto ancorata alla spesa storica, priva di meccanismi di perequazione e senza alcuna garanzia sui Livelli Essenziali di Prestazione. Come ha detto il presidente della Conferenza Episcopale Italiana Matteo Maria Zuppi, facendo propria la preoccupazione di tanti vescovi del Meridione: «non c’è sostenibilità senza solidarietà e non esiste sussidiarietà senza solidarietà». Sanità, trasporti, scuola non possono viaggiare a velocità diverse nelle varie regioni italiane e le amministrazioni più in difficoltà nella messa a terra delle risorse vanno sostenute e aiutate dal governo centrale.»
Preoccupazioni espresse anche da Francesco Boccia, che ha allargato il ragionamento anche alle risorse del PNRR.
«Arrivano segnali preoccupanti da Bruxelles anche per quanto riguarda il PNRR che, invece, avrebbe dovuto essere un grande piano per ridurre le diseguaglianze. Non sappiamo quali progetti saranno rimodulati e quali risorse saranno tagliate e per quali territori. Irto ha con me responsabilità diretta della nostra azione in Senato e sicuramente il Pd farà battaglia in Aula sul PNRR se il governo non darà risposte chiare. Calderoli vuole andare avanti sullo spacca Italia non considerando che, per rendere omogenei sul territorio nazionale servizi essenziali come sanità, scuola e trasporti servono tra 80 e 100.000.000.000. Soldi che non ci sono e spiegano il grande raggiro di Calderoli: può fare tutti i Comitati che vuole, ma resta il fatto che vuole utilizzare l’autonomia come una clava contro il Sud e i territori più poveri. Serve una grande mobilitazione nel Mezzogiorno che deve partire dal PD e dalla Calabria perché questo provvedimento va bloccato.»


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