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ARSAC: lavoratori e sindacati dicono no all’impiego improprio delle risorse dell’Ente


Edil Merici

Dalle Segreterie Regionali di FP CGIL, CISL FP, CSA e dalla RSU ARSAC

L’aula magna dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese ha ospitato i lavoratori che hanno preso parte a un’assemblea generale straordinaria, indetta dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria aziendale, alla presenza dei dirigenti sindacali regionali Bruno Schipano e Giuseppe Rinaldi della Funzione Pubblica della Confederazione Generale Italiana del Lavoro Luciana Giordano e Francesco Domenico Cordova della FP della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori, Gianluca Tedesco e Rosa Critello della Coordinamento Sindacale Autonomo. Oggetto dello stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ARSAC, provenienti da tutti gli uffici territoriali della Calabria, compresa la sede centrale, la modifica alla Legge Istitutiva dell’Azienda, ovvero la nº 66 del 2012, che ha destato e desta forte preoccupazione. L’emendamento in questione ha turbato la maggior parte dei dipendenti che, in assemblea, hanno dato mandato alla RSU e alle Organizzazioni sindacali di chiedere un urgente incontro al Governatore della Calabria Roberto Occhiuto, all’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, e ai due direttori generali, rispettivamente del Dipartimento Agricoltura Giacomo Giovinazzo, e ARSAC Bruno Maiolo. Al termine della partecipata assemblea, i cui lavori sono stati moderati dal coordinatore della RSU Giuseppe Cavallo, e durante i quali si sono registrati vari interventi, è stato approvato dai lavoratori un documento con il quale gli stessi chiedono “una maggiore valorizzazione dell’ARSAC, il cui ruolo, in Calabria, è fondamentale e determinante, per l’ammodernamento e lo sviluppo del sistema produttivo agricolo, agro/alimentare e agroindustriale, essendo l’Agricoltura il settore primario della Regione. Di recente, invece, si è registrata una modifica alla Legge istitutiva dell’Azienda. Turba, in modo particolare e sostanziale, la modifica all’articolo 2, comma 2, lettera m, che recita: ‘[L’ARSAC] contribuisce con proprio personale individuato con provvedimento del Dipartimento competente in materia di agricoltura, che ne dispone l’utilizzo, ad attività tecniche, amministrative e di controllo dello stesso Dipartimento nonché dell’Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura’. Ciò viola il dettato normativo contenuto nell’articolo 1 di detta Legge e, con tale emendamento, approvato nella seduta di Consiglio Regionale del 20 febbraio scorso, senza tenere conto dei lavoratori interessati, il Dipartimento Agricoltura potrà utilizzare liberamente i dipendenti della strategica Azienda, nonostante siano già nella piena disponibilità discrezionale dello stesso. Se si considera la grande mole di lavoro che viene svolta, nell’ARSAC, a favore dell’agricoltura calabrese e dei carichi di lavoro assegnati, nonché del perseguimento degli obiettivi istituzionali aziendali, essendo la dotazione organica sempre più ridotta, non si comprendono le ragioni che hanno portato a questa decisione unilaterale. Risulta, infatti, che nessun accordo o discussione è stata avviata, con la RSU e con le varie Organizzazioni Sindacali presenti in Azienda. La modifica di Legge pesa gravemente sull’attività dei lavoratori dell’ARSAC il tuo scopo, positivo, efficiente ed efficace, è sotto gli occhi di tutti, a partire dalle aziende agricole, dagli enti e dalle istituzioni, sull’intero territorio calabrese. Il sistema dei servizi di sviluppo agricolo è assolutamente fondamentale e importante in Calabria, dove l’agricoltura, settore primario, può e deve rappresentare il volano di crescita regionale. Il trasferimento ad altri ruoli, del personale tecnico, in grande percentuale laureato, specializzato, snaturerebbe il ruolo dell’ARSAC privando il territorio di servizi fondamentali e richiesti dalla base produttiva. Nel chiedere l’immediata abrogazione del sopra menzionato emendamento, che potrebbe portare a una paralisi dell’azienda e al suo totale smantellamento e chiusura, gli scriventi, sentiti i lavoratori, chiedono un urgente incontro, entro il prossimo 10 marzo, al fine di pervenire all’approvazione dell’Atto Aziendale, fermo da oltre dieci anni, da condividere, e all’avvio di un piano strategico di valorizzazione e rilancio aziendale per il bene della Calabria”. Mandato che la RSU e le Organizzazioni Sindacali presenti all’assemblea hanno immediatamente reso esecutivo, evidenziando che in caso di mancato accoglimento delle giuste rivendicazioni, le stesse saranno costrette ad attivare le procedure previste dal vigente sistema di relazioni sindacali, ricorrendo al competente Prefetto, per l’esperimento del tentativo di conciliazione.


GRF

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