Ferrovie elettriche: a che punto siamo?
Di Piero Battistel
Dall’anno scorso l’Unione Europea ha definito una linea guida direttrice per le ferrovie dei Paesi membri. Infatti, in occasione dello European Railway Summit a Parigi ben 33 operatori ferroviari da 24 Paesi differenti hanno siglato il Patto ferroviario europeo. Oltre ciò, pochi giorni fa la Germania si è vista approvare un piano aiuti per le ferrovie elettriche da più di 1.000.000.000 di € da parte della Commissione Europea. L’obiettivo di questa misura è quello di contrastare l’aumento dei prezzi dell’elettricità.
Secondo un rapporto della CE, il Paese con il chilometraggio maggiore di linee ferroviarie ad alta velocità in uso (aggiornato al 2020) è la Spagna. Seguono Francia, Germania, Finlandia e Italia.
L’Europa rappresenta il secondo più grande mercato per il trasporto ferroviario. Secondo uno studio del’Unione Internazionale delle Ferrovie, gli Europei si spostano in treno 16 volte in più rispetto alle controparti Americane e Africane.
Le emissioni di CO₂ del trasporto ferroviario in Europa dal 1990 al 2020 sono cambiate in positivo, diminuendo fino al 71,3% del 2020 rispetto al 1990. Confermando così che il treni sono tra i veicoli meno inquinanti attualmente disponibili.
Parlando invece di linee ferroviarie elettrificate e, quindi, a basso impatto ambientale, il Paese in Europa che conduce la classifica è la Svizzera con il 100% di linee ferroviarie in uso elettrificate. Subito dopo ci sono Lussemburgo, Montenegro e Belgio. Agli ultimi posti ci sono Estonia, Lituania e Irlanda. Quest’ultima con solo il 2,8% di linee ferroviarie elettrificate. La media dell’Unione Europea, invece, si aggira sul 56,6% (dati della CE aggiornati al 2020), con l’Italia che si attesta invece al 9º posto con il 70,2% di linee elettrificate.
Pur essendo specificatamente indirizzato alla Germania, il maxinvestimento in tema di ferrovie elettriche, rientra nel piano della CE di mantenere la competitività e le prestazioni ambientali.
Così come tutti noi abbiamo cercato nuovi fornitori o offerte dell’energia elettrica, anche la Germania ha provveduto con questa misura, risentendo particolarmente del conflitto Russo/Ucraino.
Spostandosi sui progetti in atto per il sistema ferroviario europeo, nel 2022, con il Patto Ferroviario Europeo, è stato deciso di ridurre del 30% le emissioni di gas serra legate ai treni entro il 2030 rispetto al 2015, volendo, allo stesso tempo, raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Per raggiungere questi obiettivi, attuando il l’accordo europeo sulla sostenibilità, verranno realizzati dei progetti volti ad aumentare il sistema ferroviario transfrontaliero a lunga percorrenza.
Abbiamo già detto che l’Italia si classificava al quinto posto per lunghezza totale delle linee ferroviarie ad alta velocità in uso e al 9º posto per quota di ferrovie elettrificate.
Secondo il Rapporto Pendolaria 2022 inoltre, i passeggeri in circolazione si sono ridotti fino al 40% in meno per treni ad alta velocità e Intercity e fino al 45% per i treni regionali.
Il rinnovo del parco dei treni circolanti, invece, presenta dei dati positivi.
Legambiente, invece, con il Rapporto Pendolaria 2023 denuncia la lentezza nella realizzazione della transizione ecologica dei trasporti, ancora troppo lenta, nonché una evidente differenza tra nord e sud del paese dato che nel Mezzogiorno, circolano meno treni e i convogli sono più datati.
Fonte: prontobolletta.it