Il 21 marzo e il ricordo che combatte tutte le mafie
Di Sharon Bennici – Liceo Classico Ivo Oliveti di Locri
Il 21 marzo di ogni anno si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Ma cos’è la mafia?«La mafia è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine» sono le celebri parole di Giovanni Falcone, il magistrato che più di tutti in Italia ha contribuito alla lotta contro la mafia, prima di venire barbaramente ucciso in un attentato nel maggio del 1992 orchestrato da Cosa Nostra (sorte che toccò anche al suo collega Paolo Borsellino nel luglio dello stesso anno). La mafia italiana è nata in Sicilia nel XIX secolo e, attraverso l’uso di intimidazione e violenza si è sviluppata in un’organizzazione criminale con l’intento di arricchirsi e accaparrarsi il potere. Oltre la mafia esistono altre organizzazioni criminali come la Camorra in Campania e la ‘ndrangheta calabrese. Quest’ultima, nata circa 160 anni fa, dapprima dedita a furti, rapine e traffico d’armi, è poi diventata ricca grazie ai sequestri di persona e, successivamente, si è evoluta grazie al traffico di droga, finendo con il venire considerata oggi la più potente e ramificata associazione mafiosa in Italia e nel mondo. Nel nostro Paese più di mille vite sono state stroncate dalla mafia e, tra i molti nomi delle persone che tutti ricordiamo si aggiungono anche quelli di tante altre che, nell’inevitabile sovrapporsi degli eventi del tempo, sono destinati all’oblio. Ed è proprio per rispondere alla necessità di assicurare la stessa dignità alla memoria di tutte le vittime che, dal 21 marzo del 1996, l’Associazione Libera organizza a livello nazionale la Giornata della Memoria e dell’impegno per ricordarle. Perché la mafia uccide, il silenzio pure.
Foto: letteraemme.it