Cammino

Di Luisa Totino
Nel mio cammino,
che mi portò
nel mortal regno meschino,
vidi e comunicai con anime maledette,
chiuse in immonde sette.
Anime prave, che in vita han reso la mia
un triste conclave.
Ma non tutto è perduto ed è risaputo che l’animo,
non eternamente abbattuto,
può risalir l’onore,
avveduto.
E fu così che il mio peregrinare mi fece giungere lì,
dove il passaggio si fa per espiare;
un’opportuna occasione
di salvarsi dall’aberrazione.
Ma sublime fu il mio incedere,
quando venne avvolto dal calore glorioso dell’etere,
che al Sommo Motor mi fece accedere.
Ancella dell’eterna cittadella, la mia amata,
sì bella fiammella
che spiccava, tra angeli e beati,
come stella modella.
Questo è il lascito ai miei pari,
l’esempio di un cammino anelante
e spesso sfiancante,
ma se mosso dall’Amor tracotante
supera soprusi, vendette
e l’isolamento errante, parola di Dante!