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Costume e SocietàLetteratura

I guardiani degli uomini

Le ultime figlie di Lilith

Di Francesco Salerno

Il volo per Nuova Dehli atterrò in perfetto orario e Gabriel e Salek furono accolti all’aeroporto da un’auto nera con finestrini oscurati. A quanto pareva, Salek non era un semplice tuareg sperduto nel cuore del deserto. Al contrario, faceva parte di un antico ed esoterico ordine di uomini che, nel corso dei millenni, aveva sorvegliato sull’umanità tutta e sui Libri del Diavolo. Una storia millenaria fatta di battaglie, intrighi, misteri e rituali arcani sconosciuta alla cosiddetta storiografia ufficiale.
Salek stesso gli aveva confidato che l’ordine a cui apparteneva, e che loro chiamano i Guardiani degli uomini, era stato quasi annientato durante la Seconda Guerra Mondiale dal regime nazista. Quest’ultimo, infatti, era molto interessato ai Libri del Diavolo e ai rituali esoterici che conteneva. Rituali che, secondo i nazisti stessi, avrebbero potuto condurli alla vittoria finale e all’egemonia mondiale del Reich.
Era stato Joseph Goebbels in persona a ritrovare il Liber Tenebrarum in Italia durante il 1944, anche se poi, nel marasma della guerra, era andato perduto a seguito di un’azione partigiana mentre veniva condotto a Berlino.
Il Liber Daemonicus rimaneva invece disperso, mentre il Liber Maleficarum era stato da poco venduto per una cifra esorbitante ad una casa d’aste di Nuova Delhi che, a sua volta, lo avrebbe rivenduto al miglior offerente.
«Non sappiamo bene chi lo abbia venduto alla casa d’aste, né dove lo abbiano trovato, ma è certo che si trova qui e che noi dobbiamo averlo» aveva concluso Salek mentre l’aereo toccava terra.
Gabriel aveva accettato quel compito, sebbene non avesse idea di come avrebbero fatto a recuperarlo visto che, almeno lui, non era ricco, anzi…
L’auto nera li condusse per un lungo giro attorno alla grande cittadina indiana, sino a fermarsi, verso le due di pomeriggio, dinnanzi ad un piccolo negozietto di souvenir. Salek e Gabriel scesero dunque dall’auto che ripartì rombando verso la città. L’interno del piccolo negozio era colmo di cianfrusaglie di ogni genere e l’aria era calda e pesante. Un vecchio indiano dalla folta barba grigia sostava dietro un bancone dismesso. Non appena vide Salek, l’uomo si ridestò di colpo e gli fece segno di seguirlo nel retrobottega.
Qui vi erano altri due uomini: un indiano alto e slanciato in tenuta da manutentore e un uomo dalla pelle chiarissima e dai capelli biondi come il grano in calzoncini e camicia hawaiana.
I due uomini salutarono Salek con un cenno, poi attesero che il proprietario del negozio se ne andasse.
«Siamo tutti?» chiese Salek dimostrando di conoscere i due.
Il biondo sorrise e fece segno di sì, poi tolse un panno che ricopriva un piccolo tavolo mostrando una grande collezione di armi e fucili.
«Ma cosa vuol dire?» chiese Gabriel sconcertato.
«Semplice, amico. Che andremo all’asta che si terrà stasera e, in un modo o nell’altro, avremo il libro!» rispose ghignando il biondo.
Gabriel fissò allora Salek ma, negli occhi di questi, lesse solo una grande determinazione. Quegli uomini non avrebbero mai ceduto il libro ad altri, anche a costo di versare sangue. A quel punto, stabilì Gabriel, non si poteva più tornare indietro. Era anch’egli parte della partita e avrebbe dovuto giocarla, che gli piacesse o meno.
Afferrò una beretta calibro 9 e la pose dietro la cinta, pregando ogni divinità che conosceva di non doverla usare.

Continua…

Foto consciousjourneys.com


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