Di Luisa Totino
E lo Zefiro
iniziò a spirare,
plasmando la novella Locri
su orme
di gesta lontane.
Corse la brezza antica
sui sinuosi litorali,
dove le onde,
giocando a rincorrersi,
si rinfrangono
in armoniosi flutti.
Tra aspri versanti
accarezzò gli ombrosi boschi,
fitti e alteri,
ammantati su rocce millenarie.
Sì, quegli aspri monti che,
come giganti buoni,
custodiscono da sempre
inerpicate casette,
ora solitarie,
ora unite a formar paeselli,
piccoli smeraldi di storia e valori.
Ed io,
cresco, spero, mi meraviglio ancora in questo giardino,
amabile sussurro di Zefiro.
In foto particolare della nascita di Venere di Sandro Botticelli