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Ultime dalla Metrocity: le vittime del mare, la Balena di Ortì e la mostra su Camillo Autore


Edil Merici

Proseguono le attività della Città Metropolitana di Reggio Calabria, la cui giunta, guidata dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, ha commemorato le vittime del mare, partecipato al seminario sui trent’anni dalla scoperta della Balena di Ortì e annunciato l’apertura della mostra su Camillo Autore.

Al Cimitero di Armo la commemorazione delle vittime del mare

Reggio non dimentica le vittime del mare e delle migrazioni. Al Cimitero dei migranti di Armo, realizzato dall’Amministrazione comunale e ampliato con un progetto voluto da Caritas Diocesana, una commovente cerimonia ha segnato la giornata del ricordo delle vittime delle migrazioni. L’iniziativa è stata realizzata dalle istituzioni cittadine in occasione dell’anniversario dello sbarco, avvenuto il 3 giugno del 2016, delle 45 salme recuperate dalle acque del Mediterraneo e giunte al porto di Reggio a bordo della Motonave Vega della Marina Militare.
Insieme ai rappresentanti della Curia, della Prefettura e delle Forze dell’Ordine, presente per la Città Metropolitana il Consigliere alla Cultura Filippo Quartuccio, che nel corso del suo intervento ha ricordato la necessità di «celebrare attraverso la memoria un momento di altissimo valore civile e umano, che ha visto Reggio per tanti anni impegnata in prima linea nell’accoglienza delle persone in fuga da guerra e povertà.»
«Una cerimonia molto toccante – ha affermato Quartuccio – che abbiamo vissuto assieme, alla presenza di tanti rappresentanti del mondo del volontariato, di quelle associazioni e di tante persone, infaticabili e insostituibili, che insieme alla Chiesa reggina da sempre rappresentano il motore principale della macchina dell’accoglienza nella nostra città. Un’attività che quotidianamente portiamo avanti, insieme alle istituzioni che operano sul nostro territorio, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di tante persone che fuggono da teatri di guerra e disperazione.»
«Sette anni fa – ha aggiunto Quartuccio – la nostra città fu investita da un episodio nefasto che purtroppo rimarrà nella storia di questa comunità. Anche in quella circostanza, di fronte all’arrivo di quelle salme, si attivò immediatamente una sinergia istituzionale, guidata dall’Amministrazione e dal sindaco Giuseppe Falcomatà, con il supporto dell’allora assessore Giovanni Muraca, finalizzata a individuare una degna sepoltura per quei corpi senza nome. Persone, prima di tutto, che avevano iniziato un viaggio della speranza, in cerca di una rinascita e di una nuova vita, e che invece trovarono la morte. Noi che riteniamo che il rispetto delle persone sia un valore, ci siamo attivati allora, e lo facciamo ancora oggi, facendo in modo che i loro famigliari abbiano un luogo in cui piangere i loro morti. Reggio si è sempre dimostrata una città accogliente e solidale. E anche questa cerimonia e la commozione che l’ha accompagnata dimostra ancora una volta il grande cuore della nostra Città.»

Trent’anni dalla scoperta della Balena di Ortì

Non è certo un evento ordinario quello dell’anniversario della scoperta di un fossile di 3.000.000 di anni fa. Motivo per il quale si deve colorare necessariamente di entusiasmo narrativo ma anche di dovuto e appassionante approfondimento scientifico.
L’Istituto comprensivo Galilei Pascoli è stato il teatro del convegno/seminario organizzato dall’Università di Messina e Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana e la provincia di Vibo Valentia dal tema La balena fossile di Ortì a 30 anni dalla scoperta.
Oltre agli onori di casa della Dirigente Lucia Zavettieri l’evento, moderato dal giornalista e docente Giuseppe Livoti, ha previsto gli interventi di vari relatori relativamente a specifiche aree di competenza.
L’introduttiva e suggestiva narrazione che ha ripercorso il momento della scoperta a opera del rinvenitore Filippo Sorgonà nell’aprile del 1993, è stata seguita dalla descrizione scientifica del reperto e del contesto da parte di Cinzia Antonella Marra, anche nella veste di referente/consulente, per il settore paleontologico, proprio della Sovrintendenza.
L’archeologo e funzionario Andrea Maria Gennaro, SABAP per la Città metropolitana e la provincia di Vibo, ha offerto un contributo fattivo sia sulla volontà di far rientrare il fossile in città sia sulla gestione, in genere, di reperti simili. A seguire altri due importanti interventi a opera del tenente Giacomo Geloso, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nucleo di Cosenza, e del sovrintendente SABAP Fabrizio Sudano. Il primo ha reso note le normative che regolano la tutela del nostro patrimonio culturale in relazione al Codice dei Beni Culturali ma anche al Codice Penale, informando giovanissimi e adulti sul da farsi in caso di scoperte fortuite per attivare gli strumenti di protezione e valorizzazione dei beni ritrovati. Il secondo, invece, ha relazionato sia sulla legislazione che prevede la proprietà statale di ogni bene archeologico o paleontologico sia, rafforzando le dichiarazioni del collega Andrea Maria Gennaro, sulla possibilità concreta del rientro del fossile in città, a oggi custodito presso il museo della fauna interno all’Università di Messina. Il Soprintendente Sudano ha prospettato una prima ipotesi, intanto, di una mostra pubblica cittadina da allestire in tempi brevi e una seconda, invece, relativa alla permanenza stabile del fossile presso nascenti strutture museali, al Museo della Visitazione in primis, ma anche, come possibilità presso il costruendo Museo del Mare dell’architetto Zaha Hadid, o presso altre strutture in accordo con gli enti locali, Comune o Città metropolitana nello specifico.
Il sindaco metropolitano ff Versace ha portato i saluti istituzionali dichiarando che «l’attenzione delle Istituzioni su tutto ciò che caratterizza culturalmente il nostro territorio e, in particolare, le aree periferiche, non può essere abbassata in alcun modo. Dobbiamo offrire servizi che consentano di valorizzare questi aspetti riconnettendo questi territori alla loro storia.»
Presente all’iniziativa anche l’assessore comunale all’Istruzione Lucia Anita Nucera che ha sottolineato l’importanza strategica e didattica di iniziative del genere ricordando ai presenti il successo, ad esempio, dell’iniziativa, di cui è stata promotrice, sulla lingua grecanica che ha coinvolto oltre mille studenti reggini. Ciò a dimostrazione che la riscoperta di ogni aspetto del nostro patrimonio, materiale, immateriale e territoriale, deve essere punto cruciale di ogni attività all’interno delle scuole.

Una mostra sull’opera di Camillo Autore per la ricostruzione di Reggio

Aprirà i battenti lunedì 12 giugno, nella Sala Umberto Boccioni di Palazzo Corrado Alvaro, sede della Città Metropolitana, il percorso espositivo Corde et ala. L’opera di Camillo Autore per la ricostruzione di Reggio Calabria. La mostra, promossa dalla Città Metropolitana, è realizzata dall’Associazione Ulysses con la collaborazione dell’Archivio di Stato, della Curia diocesana di Reggio-Bova e del Comune. Il percorso espositivo, ideato e curato da Marisa Cagliostro, presenta al pubblico l’attività svolta dall’Architetto Autore, in primo luogo all’interno degli Uffici comunale e provinciale, e poi da privato professionista, per la ricostruzione della città dopo il sisma del 1908.
L’occasione dell’iniziativa espositiva, che si apre alle 17:00 di lunedì, nasce dal riordino della donazione delle carte dell’Ingegnere/Architetto alla Biblioteca comunale Pietro De Nava, grazie alla disponibilità degli eredi e al tramite della Curatrice. Un gruppo di lavoro composto da archivisti di Stato (Maria Cristina Brandolino, Maria Pia Mazzitelli e Carmela Minarda), storici (Luciano Maria Schepis) e docenti di storia dell’arte (Roberta Filardi) ha condotto lo studio e la ricerca negli Istituti culturali cittadini: Archivio storico comunale, Archivio di Stato, Archivio storico diocesano e Biblioteca comunale di Reggio, individuando e selezionando documenti relativi ad Autore, palermitano di nascita e allievo dell’architetto Ernesto Basile, arrivato in città il giorno dopo la laurea in Architettura conseguita a Palermo il 12 febbraio 1912.
Ingegnere di sezione presso l’Ufficio tecnico del Piano Regolatore prima e, dal 1914, ingegnere di sezione presso l’Ufficio tecnico provinciale, Autore progettò e realizzò molte opere di edilizia pubblica e civile. Trasferitosi a Messina, proseguì una vasta attività di ordine professionale nelle città dello Stretto e in molte altre città italiane.
I documenti individuati e selezionati per la Mostra sono stati registrati e inseriti, con foto d’epoca, immagini recenti e stampe, in dieci pannelli nei quali sono inclusi anche testi di commento storico e architettonico illustrativi dei contenuti. La mostra propone documenti, immagini e testo relativi alla biografia di Autore: elenco titoli, attestati, schede e note biografiche e critiche quindi testo, documentazione e foto riguardanti il Palazzo della Provincia (oggi Palazzo Alvaro), prestigiosa sede della Città Metropolitana, progettato dagli ingegneri Gaetano Spinelli e Rocco Leale nel 1913 e ultimato, nel 1915, da Autore, che ne ha curato i lavori di finimento e decorazione.
Documenti, immagini e testi riguardano l’edilizia scolastica: l’Istituto Tecnico Piria, il Liceo/Convitto Tommaso Campanella, la Scuola elementare Carducci e le scuole rurali. Infine l’edilizia privata con i palazzi Valentino e Mazzitelli, la casa Zabban e le Case per impiegati dello Stato, di fronte il Museo Nazionale Archeologico, incluse nell’isolato 158. Su incarico del Genio civile e del Comune, Autore progettò la Caserma dei Carabinieri di Reggio, il Provveditorato e il Catasto, il Lido, la via Marina (realizzato con modifiche), il monumento a Vittorio Emanuele III o Cippo e la fontana La luminosa, oggi in corso di riattivazione e restauro. Autore progettò anche alcune Chiese per conto dell’Opera Interdiocesana: Santa Maria dell’Itria, Santa Maria del Soccorso, Santa Caterina del Trivio, Spirito Santo, San Giorgio al Corso/Tempio della Vittoria e la canonica di Santa Lucia.
La Mostra che si propone è in gran parte inedita e contribuisce a una maggiore conoscenza e valorizzazione della città ricostruita e del suo pregevole centro storico.
La mostra rimarrà esposta nella Sala Boccioni di Palazzo Alvaro dal 12 al 28 giugno 2023 e sarà aperta tutti i giorni dal lunedì al sabato. Sarà possibile prenotare visite guidate, alla mostra e al Palazzo, per gruppi e associazioni, telefonando al numero 3471713889.


GRF

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