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Attualità

Coldiretti: i nuovi presidenti di sezione di Caulonia e Ardore, il “salva aziende” e la transumanza


Edil Merici

Proseguono le attività di Coldiretti Calabria, che ha presentato i nuovi presidenti delle sezioni di Caulonia/Monaterace e Ardore, chiesto l’attivazione di un provvedimento salva Aziende Agricole e annunciato l’allungamento dei tempi della transumanza.

Cosimo Comito e Antonella Versaci nuovi presidenti di Caulonia/Monasterace e Ardore

Dirigenti giovani, attivi e determinati sul territorio i presidenti eletti nelle sezioni Coldiretti di Caulonia/Monasterace e Ardore. Sono rispettivamente Cosimo Comito, titolare della Agricom, una delle più grandi aziende agrumicole della provincia di Reggio Calabria e l’imprenditrice Antonella Versaci, che conduce insieme ai fratelli l’azienda Tenuta Versaci, realtà nata nel 1958 dalla passione di Nonno Rosario. Il neo presidente di Caulonia/Monasterace coltiva oltre 100 ettari ad arance e mandarini di diverse varietà, Agricom riesce a fornire agrumi biologici ai vari mercati nazionali e internazionali. L’azienda agricola si trova nel cuore dello Stilaro e rappresenta una risorsa importante per l’economia del territorio. Un imprenditore che crede da sempre nell’agricoltura biologica. L’azienda di Antonella Versaci, a indirizzo prevalentemente olivicolo, tra il 2016 e il 2018 viene innovata tramite la costruzione di un mini frantoio a ciclo continuo. L’azienda si affaccia sulla costa dei gelsomini, ai piedi dell’Aspromonte, e la coltivazione avviene  con i metodi naturali. Tenuta Versaci produce olio Extra Vergine d’Oliva e sott’oli, marmellate e composte lavorate a mano seguendo le antiche tecniche di conservazione con metodo artigianale. L’azienda aderisce alla rete di Campagna Amica. «Puntiamo molto su questi giovani dirigenti – hanno affermato il presidente e il direttore della Coldiretti reggina Domenico Lavorata e e Pietro Sirianni – hanno una visione ampia e moderna dell’agricoltura e la loro già notevole esperienza sono una grande risorsa per la Coldiretti

Franco Aceto: “Si vari subito un provvedimento salva Aziende Agricole”

“Nulla questio sulprovvedimento della Giunta Regionale che, attingendo dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale del Programma Operativo Regionale della Calabria, ha stanziato 150.000.000 alle Piccole e Medie Imprese calabresi con l’obiettivo di compensare il fabbisogno di liquidità determinato dall’impennata dei costi energetici che hanno subito nei mesi scorsi. Ma – annota Franco Aceto, presidente della sezione regionale di Coldiretti – il settore agricolo rimane il grande escluso! Non voglio parlare di diseguaglianza di trattamento o di mancata attenzione, perché sappiamo bene che l’agricoltura non può rientrare all’interno del FESR del POR, ma certo è che il risultato delle ferite lasciate da crisi molto profonde sono segnati sulla pelle degli agricoltori e i dati, che più volte abbiamo messo in evidenza, dimostrano che sono gli agricoltori a pagare le maggiori conseguenze in termini di prospettive. Nei due anni drammatici della pandemia e, successivamente, con la guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione, e l’alternarsi  poi di una persistente siccità e, ultimamente, dell’eccesso di pioggia che, come abbiamo messo in evidenza recentemente in una circostanziata lettera al Dipartimento Agricoltura, sta causando perdite di prodotti in tutti i comparti produttivi, gli agricoltori hanno dovuto fare e stanno facendo i conti con uno spropositato aumento dei costi di produzione saliti oltre ogni immaginazione.A tutto ciò – commenta il presidente regionale di Coldiretti – va aggiunto che, a tutt’oggi, le aziende sono costrette a vendere sotto i costi di produzione. Non parliamo più di crisi di un settore, ma c’è il rischio di perdere un patrimonio di aziende agricole e agroalimentari che nella nostra Regione sono motore trainante dell’economia reale e sostengono l’occupazione. Se si vuole rilanciare l’economia regionale (rimarca Aceto) nessun settore può essere lasciato indietro, l’innovazione di cui sono capaci le imprese agricole deve fare rima con uno sviluppo complessivo del sistema economico. Insomma, per Aceto l’agricoltura non può rimanere indietro né si può accontentare di provvedimenti tampone, né andrebbe compromessa la competitività, e la capacità di essere protagonisti sul mercato internazionale, vanificando così tutti gli investimenti che la Regione e le stesse imprese stanno facendo nelle più importanti rassegne fieristiche nazionali ed europee. Una nota dolente – aggiunge – c’è anche nei rapporti con gli Istituti di Credito, non solo si stanno compromettendo le valutazioni sul merito creditizio, ma sta aumentando il numero delle insolvenze. Il perdurare di uno stato di crisi da ormai più di tre anni, per i motivi esposti, e le drammatiche condizioni climatiche delle persistenti e continue piogge, hanno ormai compromesso la stabilità economica di tutti i comparti agricoli e zootecnici. E allora cosa bisogna fare per mettere tutti sulla stessa linea di partenza? Ci rivolgiamo direttamente al Presidente Roberto Occhiuto affinché, a ogni costo, acceleri il varo del condiviso provvedimento regionale per la ristrutturazione finanziaria dei debiti, dando la possibilità alle aziende di rimodulare l’esposizione debitoria con un finanziamento di durata pari a 25 anni e con un preammortamento di minimo 3 anni, così da dare la possibilità alle imprese agricole di non uscire di scena con le mani alzate in segno di resa, compromettendo di fatto l’economia regionale e la perdita di competitività che poi diventerà quasi impossibile riagguantare. Un provvedimento che il Presidente Occhiuto – ricorda Aceto – sia in campagna elettorale sia nelle Linee programmatiche per il governo regionale 2021/2026 si era impegnato a fare. Questa operazione permette di ottenere una serie di vantaggi economici e finanziari che si riverberano positivamente sugli investimenti.»
«Sono fortemente convinto – conclude Aceto – che si farà, ma va fatto subito, altrimenti già fra 6 mesi per molte aziende sarà ormai troppo tardi!»

Transumanza: si potrà effettuare entro tre mesi dai controlli degli animali

Gli allevatori potranno effettuare la transumanza/monticazione entro tre mesi dai controlli previsti dall’ordinanza ministeriale e quindi in deroga a quanto previsto precedentemente, quando si fissava un solo mese per lo spostamento degli animali nei pascoli montani. Il servizio di Sanità Veterinaria del Dipartimento Regionale Tutela della Salute, su sollecitazione della Coldiretti Calabria, che ha rappresentato le richieste degli allevatori attraverso una costante interlocuzione del presidente interprovinciale di Catanzaro/Crotone/Vibo Fabio Borrello, con una comunicazione, del dirigente di settore Giorgio Piraino, ai servizi veterinari di tutte le ASP della Calabria, concede questa possibilità agli allevatori che effettuano l’antica pratica della transumanza/monticazione che, ricorda Coldiretti, è patrimonio dell’umanità. “La deroga – precisa Coldiretti – viene incontro alle necessità degli allevatori che, nella stragrande maggioranza, considerate le condizioni climatiche con pioggia persistente, hanno preferito rimanere con gli animali a valle. Un’attesa disposizione che certifica il valore della tradizionale migrazione stagionale delle greggi, mandrie e pastori che, insieme ai loro cani e cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo le vie dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti, noti come stazioni di posta. È davvero una vera e propria festa che conferma il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia”. «Con questo provvedimento – evidenzia Borrello – vi è il riconoscimento che tutela un’attività ad elevato valore ecologico e sociale poiché si concentra nelle zone svantaggiate e garantisce la salvaguardia delle razze, in particolare la podolica, a vantaggio della biodiversità del territorio. Quando un allevamento chiude si perde – conclude il presidente Borrello – un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento, il degrado, il dissesto idrogeologico spesso da intere generazioni. In Calabria, ci sono 8.498 allevamenti bovini (carne e latte) con 110.383 capi e 8.349 allevamenti ovini con 197.069 capi (Banca Dati Anagrafe Zootecnica Nazionale).»


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