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PD Calabria: la fiducia per i Consorzi di Bonifica e i fondi del PNRR


Edil Merici

Proseguono le attività del Partito Democratico Regionale, che ha commentato la procedura con cui è stata data la fiducia al governo regionale in merito alla questione Consorzi di Bonifica e i commenti che ne sono derivati e la notizia di un’ulteriore rimodulazione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“La fiducia sulla riforma dei Consorzi pagina buia per il regionalismo”

“Indecoroso e triste lo spettacolo che il centrodestra ha messo in scena durante l’ultima seduta di Consiglio regionale. La questione di fiducia posta dal governatore Roberto Occhiuto sulla riforma dei Consorzi di bonifica rappresenta l’ennesimo atto di arroganza di questa maggioranza di centrodestra che continua a piegare le Istituzioni al suo volere senza alcun riguardo per regolamenti, prassi e per la stessa dignità e funzione dell’Assemblea. E proprio chi dovrebbe difendere le prerogative del Consiglio, da arbitro super partes, e cioè il presidente Filippo Mancuso, invece di prendere atto della gravità della situazione si lascia andare addirittura a dichiarazioni trionfalistiche per avere licenziato l’ennesimo testo di legge errato, confuso e approvato senza alcun tipo di concertazione.”
A sostenerlo è il gruppo del PD. “Per di più – proseguono i consiglieri dem – quello che doveva essere un atto di forza del governatore Occhiuto nei confronti della sua maggioranza si è sciolto come neve al sole quando lo stesso presidente, su pressione dei suoi, ha tolto la questione di fiducia nel corso della seduta. Come se l’Aula del Consiglio regionale fosse una sala riunioni di maggioranza e non la massima Assemblea elettiva calabrese, chiamata a legiferare nell’esclusivo interesse dei cittadini e nel pieno rispetto di regolamenti, ruoli e funzioni. Questa, ennesima, triste pagina del regionalismo calabrese – affermano ancora i dem – regalata dal centrodestra che ha approvato una riforma pessima anche nel merito, come abbiamo avuto modo di sottolineare anche nel corso del dibattito, un risultato positivo però lo ha prodotto. Grazie all’esito della votazione, adesso, è chiaro a tutti quali sono i reali confini di maggioranza e di opposizione e quali sono i consiglieri regionali che stanno svolgendo la propria funzione nel rispetto del mandato avuto dagli elettori e coloro, invece, che hanno cambiato direzione e idea rispetto al programma con il quale si sono presentati alle ultime elezioni regionali.”

“I capigruppo di centrodestra provino a riacquistare dignità”

“Leoni da tastiera, ma impauriti in Aula. I consiglieri regionali di centrodestra, telecomandati da Occhiuto anche nel tenore delle proprie dichiarazioni a mezzo stampa, si lasciano andare ad accuse incomprensibili nei confronti del PD invece di concentrarsi sul modo con il quale stanno esercitando il proprio ruolo istituzionale.”
A sostenerlo è il gruppo del PD di palazzo Campanella dopo le esternazioni dei capigruppo di maggioranza all’indomani dell’approvazione della legge di riforma dei Consorzi imposta dal governatore senza alcuna forma di concertazione e senza neanche il consenso dell’intero centrodestra.
“Il governatore ha dovuto, fintamente, minacciare le dimissioni per rimettere in riga quei consiglieri di centrodestra, che soltanto lontano dall’Aula e dalle dichiarazioni ufficiali, avevano provato a manifestare il proprio dissenso per una riforma discutibile nel merito e nel metodo e la cui reale applicazione sarà tutta da verificare. In ogni caso – prosegue la nota stampa a firma del gruppo del PD – è bastata soltanto la minaccia per fare rientrare tutti nei ranghi e fare alzare la manina ai soldatini del centrodestra che non riescono neanche a esprimere la più debole critica nei confronti dell’operato del sovrano assoluto. In una situazione del genere si esaltano, a comando e con una nota suggerita dal manovratore, per avere approvato una legge ‘senza il voto del PD’, scordandosi che il Pd è all’opposizione e si tratta di una dinamica più che normale. In pratica vorrebbero mettere il bavaglio anche all’opposizione che non sarebbe più libera di esprimere critiche e rilievi all’operato dell’uomo solo al comando. Più che occuparsi di come l’opposizione svolge il proprio ruolo i consiglieri di centrodestra provino a riacquistare dignità e autonomia nell’esercizio delle proprie funzioni chiedendo, almeno, che vengano rispettati i regolamenti, il funzionamento delle Commissioni e la normale agibilità democratica delle Istituzioni che mai è stata calpestata come in questa legislatura.”
“A questo centrodestra – proseguono i dem – di passivi obbedienti all’unisono, appare del tutto normale che il presidente della Giunta ritiri verbalmente in Aula la questione di fiducia: fuori tempo massimo perché, nel frattempo, non è stato possibile presentare emendamenti che non risultassero graditi alla ghigliottina personale del presidente della Giunta. Come se non bastasse, è stato proprio il PD a presentare con tre mesi di anticipo una proposta di legge sui Consorzi, frutto dello studio di esperti e della discussione con i territori: ma, stranamente, la Commissione competente non ne ha mai calendarizzato la discussione. Altro che slogan e populismo: noi presentiamo proposte e le costruiamo insieme a coloro sui quali queste proposte vanno a incidere. Si chiama condivisione, democrazia partecipata: merce rara dalle parti del centrodestra. E non ci si venga a dire che la cosiddetta riforma consortile è sostenuta dalle necessarie risorse: appena 18.000.000 per il prossimo triennio; insufficienti perfino a coprire le spese per il personale. La verità è che tutto appare congegnato per le dirette Facebook: io sono, io faccio, io agisco. A noi piace, invece, usare il verbo governare non comandare: perché l’ansia delle prestazioni potrebbe provocare altri danni al già debole e fragile tessuto calabrese. Il tempo è galantuomo e gli anni a venire diranno chi avrà ragione. Ma almeno lasciateci svolgere il nostro ruolo, perché non abbiamo nulla da imparare da chi calpesta quotidianamente i ruoli e le funzioni spettanti a ogni organismo democraticamente eletto.”

PNRR: “Inaccettabile e ingiusta la penalizzazione per la Calabria”

«I dati elaborati dalla Fondazione Openpolis in ordine alla rimodulazione del PNRR operata dal governo nazionale e veicolati a mezzo stampa destano profonda preoccupazione. La Calabria andrebbe a perdere circa 1.000.000.000 di fondi già stanziati che dovrebbero essere recuperati in un secondo momento e con modalità che il ministro Raffaele Fitto non ha provveduto a chiarire.”
Ad affermarlo è il gruppo del PD tramite una nota stampa che raccoglie anche l’allarme dei rappresentanti istituzionali di tutti i territori coinvolti.
“Né sono stati spiegati – affermano ancora i consiglieri dem – i motivi per i quali si è giunti a una rimodulazione così penalizzante nei confronti della Calabria che, invece, avrebbe bisogno più di altri territori italiani di investimenti e interventi per recuperare i ritardi accumulati nella sua storia recente e costruire una reale speranza di sviluppo. Le rassicurazioni fornite dal ministro Fitto in ordine a un possibile recupero dei fondi adesso cancellati da altro tipo di finanziamenti europei non solo non tranquillizzano, ma aumentano le preoccupazioni. Non vorremmo trovarci alla doppia beffa di potere vedere non solo cancellati 900.000.000 milioni dal PNRR originariamente destinati alla nostra Regione, ma anche condizionate le altre risorse europee che, evidentemente, si sarebbero potute utilizzare per altri scopi e altri obiettivi.”
“Davanti a uno scenario del genere – sostengono ancora i consiglieri regionali del PD – stupisce l’atteggiamento del governo regionale che sceglie ancora di rimanere silente evidentemente per non creare problemi all’esecutivo nazionale guidato da Giorgia Meloni. In ogni caso è inevitabile e urgente che il governatore Occhiuto venga in Consiglio regionale a riferire su quanto sta accadendo per rendere massima chiarezza ai calabresi sulla reale entità dei tagli e sulle modalità con le quali si ha intenzione di intervenire per evitare il peggio. Non possiamo permettere di vedere evaporare ulteriori risorse in una congiuntura complicatissima per la nostra Regione che non può essere ulteriormente penalizzata da un governo a trazione leghista che, a breve, potrebbe infliggere un ulteriore e ferale colpo all’intero Mezzogiorno con l’approvazione dell’autonomia differenziata.”


GRF

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