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Costume e Società

Roma sopra ogni cosa


Edil Merici

Di Franco Crinò

Interessante l’evento culturale ad Ardore La romanizzazione della Locride tra il II secolo a. C. e il V secolo, curato dai Clubs Lions di Monasterace Kaulon con Siderno Riviera dei Gelsomini e Gerace in sinergia con l’ArcheoClub di Locri. Vogliamo ripetere la proposta di collaborare per valorizzare un Percorso romano: Casignana, titolare della Villa Romana (si fa per dire, lo splendido sito archeologico appartiene a tutti), con Portigliola per l’Anfiteatro, Locri per il Casino Macrì, Gioiosa Ionica per il Naniglio e Marina di Gioiosa per l’Anfiteatro greco-romano. La convenzione che stipuliamo con Sapienza, Università di Roma, prevede un’importante progetto di ricerca storica sulla Villa Romana. Fin qui, e non è poco, abbiamo studiato le terme, gli impianti, le réunion, i commerci, i palmenti, i vini, il mare di fronte, lo snodo geografico del territorio dell’impero, l’arte, i mosaici, l’Africa fatta schiava, il facoltoso padrone di casa. E la  romanizzazione non cede il passo, non scompare, la bellezza non si appanna, si affacciano di continuo nuove scoperte, scenari suggestivi. La romanizzazione è l’appunto sul Cesare bisex, per commentare un libro di un generale che sta facendo parlare di sé, la romanizzazione è quando dice del gladiatore (Russell Crowe nel leggendario film) che ha insegnato coraggio, forza, dignità e, tra il serio e il faceto, «al mio segnale scatenate l’inferno». Agli inizi, Roma (dalla pietra parlante del marmoraro di Via Margutta) parlava così : «Ddu bovi, n’aratro e quattro sorchi e de Roma so’ fatti li confini. Quelli che stanno drento so’ romani, quelli che stanno fora so’ burini». Dopo, invece, Roma è stata inclusiva, anche se a modo suo, ampliando progressivamente la cittadinanza a tutti coloro che abitavano nell’Impero. Lo fa anche adesso? “Roma te fa suo, te fa romano”, canta Antonello Venditti. Solo nella disincantata Roma Gassman poteva recitare Dante servendo carne, nella macelleria di Annibale, in via di Ripetta. Di sicuro, come diceva Mommsen, “non si sta a Roma senza un’idea universale”. Solo Roma è stata capace di ben due idee universali, l’impero e il Papato, e una regge ancora. In qualche modo ci ha provato pure il fascismo, ma gli è andata male. Roma è stata sempre anche tanta corruzione. Publio Cornelio Tacito diceva “Roma, dove tutte le brutture convergono e vi fanno scuola”. È ancora vero, come ha dimostrato Mafia Capitale, che poi mafia non era, ma una gran corruzione sì. Roma ha conquistato il mondo, ma si ritiene la misura” del mondo : «Io a Roma nun te c’ho mai visto» si dice ancora oggi. Né più né meno di quando Antonio Pascarella, in una sua poesia (La scoperta dell’America) faceva dire a un indigeno «io so’ un servaggio», in risposta a Colombo che gli chiedeva «e tu chi sei?». Risposta che implica che Roma è il centro del mondo, il selvaggio lo accetta subito. Roma oggi ancora piena di rifiuti, eppure 2.000.000 di turisti in più. Un fascino immenso, comunque se la passi. Roma si impone sopra ogni cosa. Le scoperte sul suo passato servono ai progetti di sviluppo che perseguiamo. Per favorire innovazione, la coesione sociale, la cultura.


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