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Costume e Società

Podi e tradizioni


Edil Merici

Di Giovanni Morabito

Alla fine di ogni Gran Premio di qualsiasi categoria motoristica, siamo abituati, soprattutto in Europa, a vedere, nei campionati gestiti da Federazione Internazionale dell’Automobile e del Motociclismo, a vedere i primi tre piloti classificati festeggiare sul podio con lo champagne, il prosecco o lo spumante (l’alcolico cambia in base alla sponsorizzazione) con i quali innaffiano il pubblico. Ma non è sempre stato così.
Infatti la prima bottiglia apparve il 2 luglio 1950 in occasione del Gran premio di Francia, in qualità di premio consegnato al vincitore Juan Manuel Fangio. Da quel momento in poi le bottiglie iniziarono a comparire sui podi. Le bottiglie che venivano date ai primi tre classificati erano soltanto figurative e servivano come sponsor. Le suddette bevande alcoliche restarono chiuse fino alla premiazione della 24 ore di LeMans del 1966, dove al pilota svizzero Jo Siffert saltò all’improvviso il tappo della bottiglia di spumante, probabilmente surriscaldato, che bagnò così presenti. Ma l’iniziatore di questa peculiare tradizione fu il pilota americano Dan Gurney l’anno successivo. Nel 1991, dalla Francia, venne promulgata una legge che vietava qualsiasi pubblicità agli alcolici, imponendo così una battuta d’arresto, che tuttavia durò poco, poiché venne rimossa nel 1997 da Bernie Ecclestone, proprietario della Formula1, per reintrodurre lo spumante.
Anche in nelle gare oltre oceano vi sono tradizioni peculiari: una su tutte quella relativa alla 500 miglia di Indianapolis, gara che non solo è una delle più importanti al mondo, ma fu anche la in cui venne introdotto lo specchietto retrovisore da parte di Ray Harron nel 1911 e in cui, nel 1913 Joules Goux, primo pilota non americano ad aggiudicarsi la gara, a ogni pit stop si fermava per sorseggiare un bicchiere di spumante, tanto che leggenda narra si scolò ben sei bottiglie anche se gli addetti ai lavori ne hanno confermate soltanto quattro, dato che avrebbe contribuito a determinare il divieto assoluto di consumazione di alcolici ai concorrenti in prossimità o durante una gara. Ma, restando nel mondo delle bevande analcoliche, il 30 maggio del 1933 Luis Meyer venne fotografato mentre si rinfrescava bevendo una bottiglia di latte. La foto fece presto a diventare famosa tanto che la Milk Foundation, un’organizzazione che promuoveva il consumo di prodotti lattiero-caseari, notò subito il potenziale pubblicitario della foto.

Foto: winnersdrinkmilk.com


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