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CronacaReggio Calabria

Carabinieri: rinvenuto arsenale ad Africo Vecchio e risolto un atto incendiario

Continuano le attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri dell’area metropolitana di Reggio Calabria che, negli ultimi giorni, hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale ad Africo Vecchio e scoperto gli esecutori di un atto incendiario avvenuto lo scorso anno.

Rinvenute armi e munizioni ad Africo Vecchio

I Carabinieri della Stazione di Bova, assieme ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, nel corso di una vasta attività di controllo del territorio anche nelle zone più impervie finalizzate alla ricerca di armi, munizioni e sostanze stupefacenti, hanno rinvenuto ad Africo Vecchio, nascosto in un anfratto naturale del suolo, un piccolo arsenale composto da 2 fucili monocanna artigianali calibro 4.10 privi di matricola, un fucile monocanna Beretta calibro 28 con matricola punzonata e un fucile monocanna marca Beretta calibro16, provvisto di matricola.
Sul posto i militari hanno inoltre scovato oltre 70 cartucce calibro 4.10 e 40 cartucce calibro 28.
Le armi e le munizioni, che si presentano in buono stato, sono state sequestrate e messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’attività descritta fa parte del più ampio progetto di controllo del territorio portato avanti con determinazione dall’Arma dei Carabinieri, con la collaborazione di tutti i Reparti Speciali che concorrono, con il loro determinante contributo, nell’assicurare ai cittadini un crescente clima di sicurezza e legalità, con azioni proiettate anche nelle zone più remote del territorio.

Donna incendia l’auto del marito con la complicità di un minore

A Galatro, un fatto di cronaca che sembrava un mistero indecifrabile ha preso una piega difficilmente immaginabile. I Carabinieri della locale stazione hanno infatti svelato i dettagli riguardanti l’incendio doloso avvenuto nel novembre scorso sul proprio territorio. Questo evento aveva visto una macchina incendiata e, grazie a un’indagine attenta e minuziosa dei militari dell’Arma, la verità è finalmente venuta alla luce.
Inizialmente, i colpevoli dell’incendio erano rimasti ignoti, mantenendo la comunità in uno stato di incertezza e alimentando l’idea di una ritorsione di altra natura. Tuttavia, la svolta avuta grazie allo sforzo compiuto dai Carabinieri ha rivelato la sconcertante verità: i responsabili di questo atto criminale sono stati identificati come la moglie della persona offesa e un minore.
L’opera dei Carabinieri nella risoluzione di questo crimine, sfociato in un complesso intreccio familiare, dimostra il loro impegno nella ricerca della verità. Questo evento ci ricorda che la giustizia può emergere anche nei luoghi più impensabili e che la verità può essere a volte anche molto più vicina di quanto si creda.
Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari rimangono salve le successive valutazioni in sede processuale.


GRF

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