Il palazzo Spagnolo di Bovalino si rifà il look
Di Antonio Ardore
Continuano i lavori di restauro dello storico Palazzo Spagnolo a Bovalino, che erano iniziati nel 2013. Allora era stato transennato per le continue cadute di cornicioni che rendevano pericolosa la sosta nei pressi del palazzo. Attualmente risultano ultimate 3 facciate, il tetto è stato totalmente rifatto, e si cerca di ripristinare il primo piano. L’immobile è diviso tra 4 eredi di cui il principale è Antonino Spagnolo Muratori. Si trova nel corso Umberto di fronte alla piazza Gaetano Ruffo che un tempo ospitava la torre Scinosa.
Il piano terra era formato da 5 locali, uno era quello in cui si posteggiava la carrozza e i cavalli, un altro era adibito a carcere mandamentale e gli altri a magazzini, contenevano le giare ricolme di olio, vino e granaglie.
Il palazzo alla marina, venne costruito, dopo l’unità d’Italia (1861) da Girolamo Spagnolo, che col grado di Maggiore comandava la caserma della Guardia Nazionale del mandamento di Ardore. Realizzarlo fu cosa laboriosa, in quanto il terreno era acquitrinoso e le fondamenta non stavano ferme nel terreno, tanto che si dovettero utilizzare delle palafitte.
In questo palazzo visse la Famiglia del commendatore Antonino Spagnolo, la marchesa Maria Oliva Ricciardi e i suoi figli. Spagnolo era originario di Bovalino Superiore e congiunto con i baroni Cordopatri, di Reggio Calabria, mentre la marchesa era dei conti Oliva di Platì, conti Ricciardi di Camaldoli e marchesi Ricciardi di Fuscaldo.
Il terremoto del 28 dicembre del 1908, creò una lesione nella facciata del palazzo, per cui la marchesa Oliva Ricciardi, per paura di crolli, costruì nel terreno di fronte il palazzo, già di sua proprietà, un caseggiato.
Il caseggiato oltre a ospitare la famiglia, era sede del circolo degli Amici del senato e della biblioteca popolare intitolata a Mario Spagnolo. I libri della biblioteca Spagnolo, circa 2.000 volumi stampati tra la fine dell’800 e gli anni ’30 del ‘900, sono custoditi nella biblioteca comunale Mario La Cava di Bovalino.
Il palazzo antico si trovava a Bovalino Superiore, nel borgo castello, di fronte alla torre spaccata (dal terremoto del 1783), separati dal ponte levatoio. Venne demolito dal genio militare di Reggio dopo il terremoto del 1908, in quanto pericolante.
La famiglia Spagnolo, dopo il trasferimento alla marina, e fino al 1911, curava una rappresentazione in cui alcuni bovalinesi vestiti da pirati, sbarcando sul litorale antistante la torre Scinosa, combattevano con altri bovalinesi posti a difesa. E si concludeva con la corsa dei soldati a cavallo dalla torre, verso il castello di Bovalino Superiore.
Quando, nel 1901, si seppe dell’attentato in cui morì il re Umberto I, i rappresentanti delle famiglie nobili reggine, tra cui Spagnolo, si recarono al porto di Reggio in quanto il futuro re Vittorio Emanuele III, in navigazione nel Mediterraneo, si fermò a Reggio, dove gli venne data la notizia della morte del padre Umberto.
La Famiglia dette alla Patria tre figli: Giuseppe (1893-1917), Luigi (1894-1917), Mario (1895-1915), Rimase solo la sorella Rosaria (1900-1970) amata dallo scrittore Corrado Alvaro di San Luca, e il fratello Girolamo (1888-1943).
Girolamo Spagnolo pubblicò nel 1920 il libro Tre fratelli in guerra, verso la morte verso la gloria di cui si conserva qualche copia, che narra la vita civile e militare dei 3 fratelli e delle visite e telegrammi che giunsero a Casa Spagnolo da tutt’Italia, per la loro morte.