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Costume e SocietàLetteratura

Il Patto

Novelle Ioniche


Edil Merici

Di Luisa Totino

Fedora era pronta a generare lo scudo con la luce di luna, quando, dai densi fumi, si sentì una voce: «Sono io, non fatemi del male!»
Isabella, riconoscendo subito la voce, intervenne: «È Betty, fermati Fedora!»
Pian piano si distinse la figura della ragazza, che sorrise appena vide le sue amiche, correndo loro incontro per abbracciarle. Ma, subito, il terrore fece la sua comparsa, alla vista di Cerbero, ringhiante e pronto a difendersi.
Betty, prontamente, disse: «Non abbiate paura, è venuto con me, non c’è nessun altro. Sono qui per conto di Ade!»
Afrodite, con sguardo sospettoso, disse: «Da parte di Ade? Che significa questo, che sei passata dalla sua parte? Stiamo attenti, può essere una trappola!»
Isabella, rivolgendosi all’amica, le disse: «È vero? Sei dalla sua parte adesso?»
E Betty: «No, sono qui per portare buone nuove da parte del Signore degli Inferi!»
E Afrodite: «Buone notizie da chi ha tentato di annientarmi? È uno scherzo o cosa? Guardate, ha inviato il suo dolce cagnolino perché ci infiammi con le sue fauci, così, poi, lui verrà a spazzare via le nostre misere ceneri. La vostra amica è stata plagiata, non c’è dubbio, come qualcuno di mia conoscenza. Purtroppo è molto abile in questo!»
E Betty: «Non mi ha plagiata. Ascoltate, prima di giudicare, ve ne prego!»
Isabella s’intromise dicendo: «Non abbiamo nulla da perdere ad ascoltare quello che ha da dirci»
Anche Kendra fece il suo intervento: «So di che cosa può essere capace Ade, ma non invierebbe mai una semplice fanciulla, per portare a termine il suo piano distruttivo, sarebbe già qui di persona. Non è da lui fare una mossa del genere, e perché mai, poi? Quindi, io dico di ascoltarla, così capiremo cosa c’è sotto!»
Fedora, acconsentendo alle parole di Kendra, disse: «Ora che Betty è qui, mia Signora, diamole fiducia. Non accadrà nulla di male, ve lo prometto, abbiamo la luce di luna, per lo scudo, in caso servisse.»
Proteo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, prese la parola e disse: «Sono consapevole di essere caduto nelle spire di Ade, e mi pento ogni giorno di averlo fatto. Se fosse stata una trappola, Cerbero ci avrebbe già uccisi, ma non lo ha ancora fatto, perché? Io credo che qualcosa sia accaduto, e dovremmo sentire di cosa si tratta, mia Signora!»
E Afrodite, infastidita da Proteo, rispose: «Non prendo in considerazione il tuo parere, Proteo, sei ancora un traditore per me. La curiosità, a questo punto, però, mi attanaglia. Sentiamo cosa ha da dirci la ragazza.»
Anna, allora, si avvicinò all’amica, prendendole la mano, e le disse: «Coraggio, siamo con te.»
Betty espose la situazione, sapeva che le sue parole avrebbero dato una svolta decisiva alla vicenda. «Quello che sto per dire sembrerà assurdo e fuori luogo, per ciò che abbiamo vissuto fino a qui, ma è veramente accaduto. Ade, l’irriducibile Signore degli Inferi, è disposto alla pace con voi, la dea dell’Amore, convinto che solo voi potete comprendere quello che gli sta accadendo. Il suo cuore, duro e impenetrabile, è stato avvolto dall’Amore stesso!»
E Afrodite, sbalordita da quelle parole, disse: «Ade si è innamorato? E di chi? Lui non può provare nulla, è impossibile!»
Betty continuò: «E invece è successo, l’ho visto cambiare sguardo quando gli ho parlato di lei. L’avevo intravista, per caso, prima di giungere al Tartaro, rubandole una spilla per capelli, che Ade vide, facendogli affiorare il sentimento verso di lei.»
Isabella disse: «Sì, è vero, ne siamo stati tutti testimoni, abbiamo visto la scena a distanza, nascosti dietro una roccia»
E Betty: «Bellissima, nei suoi capelli mossi e gli occhi penetranti, capaci di leggerti l’anima. Ade ha combattuto con tutte le sue forze contro questo sentimento e, convinto di non essere ricambiato, ha preso la decisione di annientare tutto l’Amore di questo mondo»
A quelle parole, Afrodite disse: «Voleva mandare in malora il mondo per una donna? E il nome di costei?»
E Betty: «Il suo nome è Persefone, figlia di Demetra, dea della Natura!»
E Afrodite, sbalordita, disse: «Persefone? Mio nipote è un pazzo se crede che sua madre permetterà questa unione! E, poi, la stessa Persefone non lo accetterebbe mai come sposo, è una follia!»
E Betty: «Mi sono permessa di suggerire ad Ade di rapire Persefone, non per farle del male, ma per farle comprendere che dietro le apparenze c’è solo un uomo che farebbe qualsiasi cosa per lei, come sua sposa e regina degli Inferi.»
E Afrodite: «Rapirla? È un affronto agli dei! Lo puniranno per questo. Sua madre si rivolgerà a Zeus, non avrà scampo!»
E Betty: «Sì, ma se voi, Afrodite, stipulaste un patto con lui? Potrebbe, forse, finire tutto questo, e tornare, finalmente, l’armonia nel mondo»
E Afrodite, incuriosita, chiese: «In che senso un patto con Ade? Spiegati!»
E Betty: «Siete la dea dell’Amore, di ogni Amore possibile e impossibile. Agevolate il rapimento e infondete saggezza in Zeus, così che mitighi la pena, e tutto questo finirà e voi sarete libera per sempre, senza nessuno scontro. Il mondo sarebbe salvo!»
E Afrodite: «Come fai ad essere certa che Ade abbandonerà i suoi propositi?»
E Betty: «Fidatevi di una ragazza che viene dal futuro e che è cresciuta con le vostre storie, fatte di eroismi, battaglie leggendarie e amori straordinari e impossibili, miti che non finiranno mai di stupire coloro che vivranno in qualsiasi tempo!»
Afrodite, colpita da quelle parole, guardò i presenti, poi disse a Betty: «E sia, daremo vita a un altro tassello di storia, portami da Ade!»

Continua…


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