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CronacaReggio Calabria

Marina di Gioiosa: arrestato in Piemonte il latitante Luca Mazzaferro


Edil Merici

Nella mattinata di ieri, lunedì 23 ottobre, all’interno di un appartamento sito nel comune di Gravere (Torino), in Val di Susa, è stato localizzato e tratto in arresto dalla Polizia di Stato il latitante Luca Mazzaferro, 46 anni, di Marina di Gioiosa Ionica.
La cattura è avvenuta all’esito di una mirata attività investigativa supportata anche da servizi tecnici di intercettazione, coordinata dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria diretta dal procuratore generale Gerardo Dominijanni, e condotta da investigatori delle squadre mobili di Reggio e Torino e della sezione investigativa del Commissariato di Siderno, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. La fase finale dell’operazione è stata supportata anche da personale del Servizio Polizia Scientifica, attraverso sofisticate apparecchiature tecniche che hanno consentito di restringere e individuare l’esatto luogo ove si nascondeva il ricercato che, per dissimulare la sua identità, si era procurato dei documenti falsi (una patente e una carta di identità albanesi).
Mazzaferro, lo scorso mese di settembre, era stato condannato in via definitiva all’esito del processo scaturito dall’operazione Circolo formato (condotta nell’anno 2010 dalla Squadra Mobile di Reggio, dal Commissariato di Siderno e dal SCO, che aveva consentito di disarticolare l’omonima cosca di ‘ndrangheta operante sul versante ionico della Provincia di Reggio e, in particolare, presso il comune di Marina di Gioiosa) e, per questo, deve scontare un residuo di pena di 8 anni, 9 mesi e 9 giorni di reclusione per i reati di associazione mafiosa, truffa, ricettazione e altro. In coincidenza, però, del pronunciamento della Suprema Corte, si era reso irreperibile. Le indagini, immediatamente avviate su iniziativa della Procura Generale, che aveva emesso l’ordine di carcerazione, inizialmente dirette nell’area di origine, si sono spostate nei giorni scorsi in Piemonte, dove Mazzaferro da tempo aveva stretto solidi legami. In particolare, attraverso mirati accertamenti, sfruttando l’incrocio degli elementi informativi acquisiti, la conoscenza delle dinamiche criminali e del territorio, nonché l’impiego di sofisticate apparecchiature tecniche, il gruppo investigativo è riuscito a individuare dapprima l’area in cui Mazzaferro si era certamente recato dopo essersi allontanato dalla zona ionica della Calabria e, successivamente, l’esatto immobile situato nel comune di Gravere in cui aveva trovato riparo. Quindi, acquisita la certezza della presenza del latitante, il personale di polizia ha fatto irruzione procedendo così alla cattura e traduzione in carcere dello stesso, mentre l’uomo, anch’egli di origine calabrese, che lo ospitava è stato deferito all’Autorità giudiziaria per il reato di procurata inosservanza di pena.


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