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Attualità

Francesco Cannizzaro: il Porto di Gioia Tauro, Giuseppe Falcomatà e il DL Mezzogiorno


Edil Merici

Negli ultimi giorni ha fatto sentire la propria voce su vari temi il parlamentare reggino Francesco Cannizzaro, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera, che ha commentato la riuscita della manifestazione per il Porto di Gioia Tauro, l’assoluzione di Giuseppe Falcomatà e il varo del Decreto Legge Mezzogiorno.

Porto di Gioia Tauro: “Bello vedere tutti dalla stessa parte”

La Calabria intera si è compattata attorno alla stessa causa: evitare che il Porto di Gioia subisca un duro colpo. Perché sarebbe un danno enorme per l’economia e la logistica non solo della provincia di Reggio o della Calabria, ma di tutto il Sud e, a mio avviso, dell’intero Paese in chiave Europea. Ed è stato bello vedere tutti dalla stessa parte: lavoratori, sindacati, politica, istituzioni, compatti, nonostante la diversità di colori e vedute, per difendere qualcosa di importante per la comunità calabrese.
Il peso specifico di questa infrastruttura è chiaro ed evidente, ma assume un ulteriore valore se la si pensa proiettata in un prossimo futuro in cui ci sarà il Ponte sullo Stretto e tutte le altre opere a esso connesse. Lo abbiamo detto anche in tempi non sospetti, nella relazione sul Ponte presentata dal Gruppo di FI alla Camera e di cui mi pregio di essere stato relatore. Detto questo, adesso la battaglia è con l’Europa, non dobbiamo convincere il nostro Governo, che è perfettamente consapevole del valore attuale e del potenziale futuro di Gioia. Assieme al Presidente Roberto Occhiuto siamo costantemente in contatto con i nostri Ministri, in particolare con il Ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, affinché intercedano per sensibilizzare l’Europa a una deroga sulla direttiva che determinerebbe le enormi difficoltà per il nostro Porto (e non solo per esso ovviamente). Insieme con i sindaci, i consiglieri regionali, gli assessori, in qualità di istituzioni, come rappresentanti dello Stato e del nostro territorio, combatteremo in tutte le sedi opportune affinché si trovi una soluzione che tuteli Gioia e tutti quei porti meritevoli di un’attenzione particolare. Questo Porto deve diventare il fiore all’occhiello di una Calabria più industrializzata, più al centro del Mediterraneo, più proiettata al dialogo con il grande commercio europeo. Perché tutto questo non può che portare ricchezza e lavoro.

Assoluzione di Giuseppe Falcomatà: “Contento per la persona, amareggiato per Reggio”

Sono felice per il Sindaco Falcomatà persona che, incassando l’assoluzione, si è affrancato tutto d’un colpo da fatti per i quali in questi anni, oltre alle condanne che la Cassazione ha ritenuto ingiuste, ha subito la conseguente sospensione dalla carica elettiva. Di certo, non sono felice per Reggio.
Anzitutto c’è da evidenziare come questo sia l’ennesimo caso che dimostra la necessità di rivedere norme e leggi che incidono pesantemente (e prima di ogni accertamento definitivo rispetto alla responsabilità penale) sullo svolgimento del mandato elettorale, quindi indirettamente su un’intera comunità e sul tessuto sociale ed economico di essa. Entrando nel merito della vicenda che ha riguardato in maniera specifica Falcomatà ho sempre mantenuto un comportamento garantista, senza mai aggredire l’avversario politico in base agli esiti della vicenda giudiziaria. Del resto, FI è l’emblema nazionale del garantismo, da sempre. Anche se, a parti inverse, non so se la Sinistra ci avrebbe riservato lo stesso trattamento… ma tant’è.
Questo sul piano giuridico. Su un binario parallelo ma differente cammina poi il giudizio politico sul Sindaco Falcomatà e sui suoi sodali, che non hanno saputo dare un cambio di rotta o di marcia, continuando a governare male Reggio tanto a livello comunale quanto metropolitano. E qui non si perdona nulla al Sindaco, colpevole senza appello di aver affidato la Città a persone inadatte, a tratti palesemente incapaci. Questa è la vera responsabilità di Falcomatà: alla sua già dimostrata inesperienza politica e gestionale precedente alla sospensione, ha poi aggiunto una scelta clamorosamente dannosa per Reggio e per i reggini, quella di consegnare le chiavi di Reggio ad una squadra e a singoli non all’altezza del compito. Lo dimostrano i fatti, che raccontano di una realtà insofferente, avvilita, spenta, rassegnata al peggio.
Adesso che torna in sella, il Sindaco ha una responsabilità ancor più gravosa: recuperare il tempo perduto, con vista sul baratro. Non so cosa possa riuscire a fare per riscattare i tanti danni prodotti in questi lunghi anni di gestione diretta e indiretta; anche perché la situazione politica all’interno della sua maggioranza è quanto mai instabile e del tutto precaria. Mi auguro per i reggini che ci possa riuscire, ma dubito fortemente. Intanto noi, FI. continueremo a lavorare per il bene di Reggio e della sua Provincia, anche da Roma, anche quando non richiesto, anche quando non gradito, anche contro chi cerca di offuscare i risultati degli altri, raggiungendo nuovi, concreti obiettivi per il territorio (di cui diremo nelle prossime settimane) e che segneranno un vero cambiamento per Reggio.

DL Mezzogiorno: “Una risposta concreta a 266 calabresi”

Una risposta concreta a 266 calabresi, tirocinanti ministeriali. Questo rappresenta il mio emendamento al DL Mezzogiorno, approvato pomeriggio in Commissione Bilancio. In sostanza riapriamo il concorso per tutti coloro che sono rimasti fuori l’anno scorso.
Grazie al grandissimo lavoro certosino svolto in questi giorni assieme al Presidente della Regione Calabria Occhiuto, coadiuvati dall’Assessore regionale al Lavoro Giovanni Calabrese, diamo una straordinaria possibilità di assunzione a coloro che hanno già lavorato presso le sedi calabresi dei Ministeri di Giustizia e Cultura, che erano stati esclusi dal bacino. Con questo emendamento, dunque si riapre il concorso per quei 266 tirocinanti ministeriali rimasti fuori un anno fa dal concorso bandito appositamente, che aveva aperto le porte all’assunzione a tempo determinato per quanti avevano già conseguito un’esperienza pluriennale. Un doveroso ringraziamento va tributato al Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e a tutto il personale del Dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, particolarmente sensibili alla vicenda. Così proviamo a porre rimedio all’incresciosa situazione che riguarda decine di padri e madri di famiglia che hanno lavorato per anni nella Pubblica Amministrazione, dando una nuova opportunità di uscire da questa terribile condizione di precarietà.


GRF

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