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Attualità

La Locride accoglie i profughi della guerra dall’Ucraina

È tornata a casa questa mattina la delegazione della Locride partita all’alba di domenica alla volta della Slovacchia per portare aiuti umanitari per l’Ucraina e accompagnare in Italia un gruppo di profughi. Sono 48 le persone che, raccolte dagli autobus messi a disposizione dalle autolinee Federico, accompagnate dal vicario della Diocesi don Piero Romeo e da don Giuseppe Alfano, sono state accolte nella struttura delle Terme di Antonimina, dove sono state registrate prima di accompagnarle presso i famigliari che risiedono sul territorio, le abitazioni dei privati cittadini che si sono resi disponibili a ospitarli o gli alloggi messi a loro disposizione dalla Caritas Diocesana. Una vera e propria enorme macchina della solidarietà messa in moto dal Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace e fatta funzionare dalla buona volontà di autisti, dottori, interpreti, semplici cittadini che hanno voluto dare una mano e, non da ultimo, del reparto di nefrologia e dialisi dell’Ospedale di Locri diretto da Orlando Placido che, a un’ora dall’arrivo degli autobus, aveva già messo a disposizione una postazione per effettuare la terapia salvavita a un giovane che non veniva sottoposto a dialisi da quasi una settimana.

La lettera di benvenuto di Monsignor Francesco Oliva

Ben tornati, don Piero e don Giuseppe, da questa missione di umanità espressione della fede nostra e del nostro popolo. Il mio grazie a Voi e a tutta la delegazione diocesana per questa iniziativa promossa in coerenza col Vangelo che annunciamo nella nostra terra.
In particolare rivolgo il mio saluto alla dottoressa Veneranda Morelli, a sua figlia psicologa e alle due Maria, che hanno favorito questa missione.
Benvenuti a tutti Voi, fratelli e sorelle dall’Ucraina. Da subito, da quel 24 febbraio in cui siete stati svegliati dal rumore delle armi s’è stabilito fra noi un legame forte che ci ha fatto sentire più vicini. Abbiamo pregato, sperato che tutto finisse come un sogno improvviso. Non è stato così e allora ci siamo chiesti cosa potevamo fare davanti alle vostre sofferenze e al vostro grido di aiuto. Cosa potevamo fare? Non certo prendere le armi. Abbiamo scelto le armi della carità, che ci viene dall’essere fratelli tutti, figli dello stesso Padre, inviando questa delegazione, formata dal vicario generale don Piero Romeo, da don Giuseppe Alfano, dalla dottoressa Morelli e da sua figlia, da due vostre concittadine di nome Maria, in direzione della Slovacchia, al confine con il vostro paese, desiderando venire incontro alle vostre necessità. Prima ancora di conoscervi hanno già intravisto sul vostro volto i segni della violenza che aggrediva la bellezza e l’integrità della vostra terra. Sono venuti in nome di questa chiesa diocesana di Locri-Gerace, che prima ancora di conoscervi vi saluta e vi abbraccia. In voi e con voi abbraccia tutto il popolo ucraino, martire della libertà e della dignità di popolo che si difende dall’arroganza del tiranno. E ora che siete arrivati in questa lontanissima regione dell’Italia, la Locride, sentitevi a casa vostra. Questa terra è una terra amica. Sarà la vostra terra di adozione. Essa vi considera già suoi figli, avendo da sempre conosciuto – come voi – le povertà e difficoltà di una storia che ha visto tanti suoi figli morire in guerra. Vi offriamo il nostro affetto, quanto necessario per la vostra vita e soprattutto quel clima di pace che auguriamo possa avere quanto prima il vostro paese.
ласкаво просимо (laskavo prosymo – Benvenuti).


Edil Merici

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