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Attualità

Diciamo NO a una morte lenta della sanità nella Locride!


Edil Merici

Dai Comitati Casa della Salute Siderno, DifendiAmo l’Ospedale Locri e Corsecom Sanità

La situazione della Cardiologia nella Locride è in chiara difficoltà da tempo e le recenti dimissioni di Vincenzo Amodeo da Primario della Cardiologia di Locri rendono le condizioni dei pazienti cardiopatici ancora più complicate.
Si è creata, nel tempo, una progressiva riduzione dell’organico dei Medici ospedalieri cardiologi (da 17 nel 2011 ai 6 attuali, compresa la dottoressa cubana Elisabeth Balbuena).
Tale depauperamento ha determinato:

  1. la necessità di accorpare in una unica ala i pazienti di competenza cardiologica, chiudendo di fatto il Reparto di Cardiologia e lasciando aperta solo l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica;
  2. la necessità contestuale di limitare fortemente le prestazioni ambulatoriali, privilegiando ovviamente la cura dei pazienti ricoverati o afferenti al Pronto Soccorso.

Inoltre, il recente trasferimento di Mario Spanò presso l’Ospedale di Polistena (unico cardiologo competente per l’impianto e il controllo dei Pace Maker), ha finito per accentuare e acuire le carenze dell’offerta sanitaria.
In tali condizioni di emergenza, la figura di Amodeo quale Primario ad interim di Locri, oltre che Primario della Cardiologia di Polistena, è stata vista come un sicuro riferimento per un tentativo di ripresa.
Le sue attuali dimissioni non possono che creare scoramento e ulteriore preoccupazione per il futuro prossimo della Cardiologia nella Locride, territorio vasto che vede una popolazione di cardiopatici molto nutrita e che non può e non deve essere abbandonata.
Il Concorso per l’assunzione di medici in area cardiologica per l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, è stato già espletato e vanno assegnati i posti per i vincitori. Posti che andranno distribuiti tra i Presidi di Locri e Polistena.
Il quadro sconfortante si allarga inoltre al Territorio, dove l’Ambulatorio di Cardiologia, comprensivo di due medici cardiologi, vede adesso la presenza di un solo medico, essendo l’altro andato in pensione da poco.
Possiamo pertanto concludere con l’ovvia affermazione che “i nodi sono venuti al pettine” e che le omissioni e le indolenze delle dirigenze passate hanno finito per lasciare la Sanità nelle gravi e avvilenti condizioni attuali.
Pertanto i sottoscritti, certi di interpretare il sentimento di rabbia dei cittadini della Locride, chiedono ai Responsabili dell’ASP di RC e al Direttore Sanitario dell’Ospedale di Locri, nonché ai Responsabili della Sanità Regionale, di assumersi la responsabilità di invertire questo lento e inesorabile depapauramento dei servizi sanitari del territorio.
È tempo di dire con chiarezza se si vuole chiudere definitivamente l’ospedale di Locri.
Non siamo più disponibili ad assistere a questa morte lenta.
Se così non è, si intraprendano iniziative atte a bloccare questo degrado con scelte precise, che segnino una vera discontinuità.


GRF

Redazione

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