Di Luisa Totino
Vengo a voi,
dalle infinità del tempo,
per prendere sembianze umane,
per assumere su di me
ogni vostro onere,
ogni vostro vago incedere,
e renderlo vivo nella speranza
e nella fiducia, che mai sfianca.
Vengo a voi,
per raccogliere
i ruderi di un mondo in conflitto,
e ricostruire da essi
un abbraccio perfetto,
di armonia, pace e compassione.
Vengo a voi,
ad asciugare rosse lacrime
di vittime innocenti,
strappate all’esistenza,
con la ferocia di un’ignobile sentenza.
Ma ogni stilla di sangue
diverrà germoglio
di una sana sapienza,
che sboccerà, prepotente,
in ogni coscienza.
Vengo a voi,
come ogni volta, per portare una svolta,
eppure continuate a chiudermi la porta.
E io continuerò a bussare
nel cuore che tace,
perché torni a pulsare,
per Colui che vi ama senza ricevere,
che viene a voi senza pretendere,
ma solo a donarvi consolazione
e amorevole comprensione.
Vengo a voi,
perché vi ho desiderato senza condizione.
