Giudiziaria: chiuso l’esame sulla “maestra di Palizzi” che maltrattava i suoi alunni
Si è concluso l’esame della maestra di Palizzi nel processo che la vede accusata di maltrattamenti su bambini della primaria, a lei affidati durante le ore di lezione, tenutasi presso il Tribunale di Locri.
L’imputata ha accettato di rendere l’esame, rispondendo alle domande del Pubblico Ministero. Sono, quindi, seguite quelle dei difensori dei genitori dei bambini, parti civili costituite. L’Avvocato Maria Domenica Vazzana, in aula, non risparmia alcuna domanda all’imputata facendo emergere importanti elementi che hanno sicuramente portato un contributo al processo ai fini della veridicità delle dichiarazioni esposte dalla maestra.
Sono seguite le domande dell’altro difensore di parte civile, Adele Pedà, attraverso le quali sono emerse incongruenze e contraddizioni nella versione fornita dall’imputata, dando così forza a quanto sostenuto con il teorema accusatorio.
Momenti di forte tensione si sono vissuti in aula, durante la proiezione dei video registrati dalla Guardi di Finanza nel corso delle indagini preliminari, su iniziativa della difesa dell’imputata.
Si è così assistito alla visione di quanto accadeva nelle classi frequentate dai minori, persone offese nel presente giudizio. Le forti immagini hanno costretto i genitori ad allontanarsi dall’aula durante l’esame dell’imputata.
“È stato doloroso e abbiamo provato indignazione, ma sono proprio le immagini che le indagini hanno portato a processo a non lasciare dubbio sulla dinamica dei fatti” raccontano le madri uscite dall’aula.
La maestra, durante l’intero esame, ha negato ogni accusa a lei mossa, giustificando i gesti immortalati dalle telecamere e sminuendone l’offensività. Nel rispettare il diritto di difesa, non può non essere evidenziato come siano emerse insanabili contraddizioni nella versione resa dall’imputata, rispetto ai fatti chiaramente impressi nei video riprodotti in aula che hanno documentato il traumatizzante vissuto dei bambini coinvolti.