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Attualità

A Crotone un punto donna dedicato alla violenza di genere

Edil Merici

Dall’Ufficio Stampa CGIL Calabria

Parole nuove contro la violenza di genere. Analisi e contrasto contro i fattori culturali della violenza per una nuova relazionalità. È questo il titolo dell’iniziativa promossa a Crotone dalla sezione regionale del Sindacato Pensionati Italiani e dal Coordinamento Donne, insieme al Comune di Crotone e al quale hanno preso parte anche gli studenti e i docenti di alcune scuole secondarie di secondo grado della città. Un’iniziativa concepita per abbattere i muri del pregiudizio e degli stereotipi, a partire dal linguaggio, e ragionare insieme, con l’ausilio di figure professionali dedicate, a una lotta quotidiana a più mani, facendo leva su una rete di associazioni, istituzioni, sindacati.
Nasce con questo scopo lo Spazio Donna di Crotone che aprirà i battenti nelle prossime settimane e che si propone di essere luogo di accoglienza e di ascolto, ma anche di discussione. «Non bastano leggi e restrizioni, non bastano le quote rosa, non basta raggiungere ruoli apicali, non basta fin che la cultura dominante veicola messaggi di disparità – ha detto Rossella Napolano, Segreteria regionale del SPI. -Il governo taglia i fondi ai centri anti violenza e quelli dedicati alle politiche giovanili e di genere sono insufficienti. La Confederazione Generale Italiana del Lavoro da sempre combatte le disuguaglianze su tutti i fronti e rivendichiamo con forza il sostegno alle donne in termini di contrattazione sociale. Chiediamo più fondi, più garanzie per una vita lavorativa quasi sempre frammentata, spesso con part-time involontario e di conseguenza con pensioni minimeche non garantiscono una vita dignitosa. Chiediamo che la salute delle donne venga garantita attraverso i consultori che stanno smantellando fattivamente.»
All’iniziativa ha preso parte la Segretaria Nazionale del SPI Claudia Carlino, che ha spiegato che «il sindacato può fare molto, incidendo sui fattori culturali, ma anche avanzando rivendicazioni e richieste di norme e leggi, ad esempio, in termini di prevenzione, a partire dall’educazione affettiva nelle scuole. Bisogna proseguire facendo rete con le realtà che si occupano di tutela delle donne a vario titolo, una rete che deve essere parte del sistema pubblico.»
«L’impegno del SPI – ha detto il Segretario regionale del SPI Carmelo Gullì, – è fare in modo che iniziative come questa possano essere parte di un percorso nelle scuole calabrese e non rimangano isolate per potere raggiungere quanti più ragazzi possibile e lavorare sinergicamente sulla costruzione di un cambiamento culturale.»
Diversi i temi sollevati dal Segretario Generale Angelo Sposato: «Bisogna essere concreti e agire se si vuole effettivamente incidere sulla violenza di genere. Ad esempio, aumentando le case rifugio, magari tramite i beni confiscati, ma vanno poi finanziate e sostenute o istituendo borse lavoro che consentano l’indipendenza della donna e la sottraggano alla violenza economica. Si può lavorare molto sulla formazione e la qualificazione, in un ragionamento ad ampio spettro che includa enti locali e imprese.»
Ai lavori hanno preso parte anche Gullì, Segretario regionale del SPI, Daniela Oliverio, psicologa e psicoterapeuta del Centro Anti Violenza Udite Agar, Valentina Castelli, psicologa associazione Baubò, Michele Iannello Segretario del SPI Area Vasta, Enzo Scalese, Segretario regionale della CGIL Area Vasta, Filly Pollinzi, assessore Politiche Sociali Comune di Crotone.
Durante l’iniziativa l’Accademia di Teatro, Cinema e Musical Kroma di Crotone ha raccontato la violenza sulle donne, mentre gli studenti hanno con letture, interpretazioni teatrali, lavori grafici e un cortometraggio, sviscerato l’argomento.

GRF

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