Scie di vita
Di Luisa Totino
Scie di vita,
di sogni perduti,
di sorrisi mancati,
che lasciano ferree ciminiere,
per volare lontano
dalle brutali schiere,
per assaporare la libertà
dalla mano crudele,
che i vuoti corpi
ha sepolto
sotto una fredda stele.
Scie di vita,
persone, una volta,
che delle loro tradizioni
custodivano la gloria
e la lunga storia,
ma che qualcuno,
arrogandosi un diritto divino,
spazzò via,
convinto che il mondo
sarebbe stato
un prezioso ed esclusivo rubino.
Ma a anche la pietra più preziosa
ha bisogno di tante sfaccettature,
per diventare radiosa.
Non ci può essere prevaricazione,
ma completamento, confronto
e arricchimento.
La memoria di ciò che è stato
sta divenendo labile e sterile
Oggi, il feroce cipiglio
ha colpito l’umanità
nell’orgoglio.
Ancora un altro figlio
finito nel serraglio
di un potere ottuso,
che piange l’immensa perdita,
l’atroce svendita del cuore,
in nome del potere,
in nome dell’insaziabile avere.
Scie di vita,
che si librano
dalle macerie,
ancora e ancora,
perché l’ uomo
non riesce a imparare
che uccidere e odiare
non sono la soluzione,
ma solo la via più semplice
per giungere all’orrore
e alla perdizione.
Scie di vita,
che passano, ancora,
sulle nostre teste,
portando l’olezzo dell’orribile sorte.
E tutto si ripete,
e tutto si rivede!