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Attualità

Coldiretti: i contratti dei contadini, il confronto con la Regione e l’obbligo dei terreni incolti


Edil Merici

Proseguono le attività di Coldiretti Calabria, che ha annunciato le iniziative per il rispetto dei contratti dei contadini, proseguito il confronto tra le Organizzazioni Professionali Agricole e Regione e illustrato le istanze del territorio portate avanti a Bruxelles dal presidente Ettore Prandini.

+ 5,8 la spesa per il cibo, ma i contadini sono strozzati

Le famiglie hanno speso il 5,8% in più per mangiare il 3,9% in meno mentre gli agricoltori sono sottopagati per i prezzi che moltiplicano dal campo alla tavola. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio dal dettaglio dell’Istituto nazionale di Statistica nel 2023. Le anomalie lungo la filiera sono evidenti in Italia, dal grano al pane, sottolinea la Coldiretti, il prezzo aumenta fino a venti volte tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito, con una forbice che non è mai stata così ampia. Un chilo di grano che viene pagato oggi agli agricoltori attorno ai 24 centesimi serve per fare un chilo di pane che viene venduto ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 € a seconda delle città. E le distorsioni, continua la Coldiretti, sono evidenti anche nei prodotti freschi come l’ortofrutta, in cui il prezzo aumenta da tre a cinque volte dai campi agli scaffali, nonostante non debbano subire trasformazioni dal campo alla tavola mentre il latte alla stalla pagato 50 centesimi viene venduto a quasi 2 € sugli scaffali dei supermercati. Per combattere le distorsioni è stato approvato il Decreto Legislativo nº 198 dell’8 novembre 2021 fortemente voluto dalla Coldiretti contro le pratiche sleali nella filiera. «Una norma che prevede che i prezzi pagati ad agricoltori e allevatori non scendano mai sotto i costi di produzione, ma che la Coldiretti è stata la prima e unica a voler applicare». In particolare prevede lo stop a 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Una norma che, precisa Coldiretti, prevede soprattutto che i prezzi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non siano inferiori ai costi di produzione e che la Coldiretti è stata la prima e unica a voler applicare aprendo una vertenza con la denuncia della multinazionale francese Lactalis (che ha acquisito i marchi italiani Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori e Nuova Castelli) per aver modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte, diminuendo i prezzi riconosciuti e introducendo anche un nuovo indice collegato tra l’altro alle quotazioni del latte europeo non concordato e fortemente penalizzante per i produttori italiani, già fortemente penalizzati dal caro costi. Un’azione che ha avuto adesso un primo positivo riscontro con l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari che ha evidenziato delle violazioni della norma sulle pratiche sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agroalimentare relativamente ai contratti sul latte stipulati con gli allevatori italiani dalla multinazionale francese Lactalis i cui rappresentanti saranno presto ascoltati al Ministero. «Si tratta solo della prima vittoria di una battaglia che sarà lunga e difficile a tutela del reddito delle nostre imprese» conferma il presidente della Coldiretti Prandini precisando che «abbiamo iniziato con il latte, ma siamo pronti a mobilitarci su tutte le filiere per impedire altre pratiche sleali contro gli agricoltori come nell’ortofrutta dove il tema del rispetto prezzo minimo particolarmente grave». Molte aziende agricole hanno infatti timore di ritorsioni nel denunciare eventuali illeciti imposti da grandi gruppi industriali e catene distributive e per questo la discesa in campo della rappresentanza degli agricoltori e allevatori quale è la Coldiretti garantisce l’anonimato sulla denuncia della singola impresa e quindi offre un maggiore potere contrattuale.

Continua il confronto tra le Organizzazioni Professionali Agricole e Regione

Su richiesta delle maggiori Organizzazioni Professioni Agricole, ricevute in Dipartimento Agricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri, si è tenuta la riunione per fare il punto sulle diverse tematiche urgenti da affrontare a livello regionale e per confrontarsi sulle prime misure necessarie a fronteggiare le principali difficoltà del settore agricolo.
Il continuo confronto utile tra le Organizzazioni Agricole e il Dipartimento in questi anni ha permesso di mettere in atto in relazione alle risorse disponibili, misure ad azioni utili ad attenuare gli effetti della crisi dovuta alla pandemia prima e alla guerra Russia/Ucraina e nel Medio Oriente ancora in atto. Oggi, con l’aggravarsi dei problemi del settore che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole, vi è una maggiore attenzione e responsabilità nel dover dare risposte certe e celeri al settore e questo ulteriore incontro è servito per fare il punto e avviare azioni immediate utili ad attenuare gli effetti della crisi del mondo agricolo.

  1. Revisione del Piano Strategico della Politica Agricola Comune.
    L’Assessore Gianluca Gallo, il Dirigente Generale Giacomo Giovinazzo e il Coordinatore del Programma di Sviluppo Rurale Girolamo Grisafi parteciperanno al Tavolo Tecnico Nazionale, istituito dal Ministro Francesco Lollobrigida, finalizzato a individuare tutte le criticità emerse al primo anno di applicazione per migliorare tutti gli strumenti a disposizione al fine di dare risposte concrete alle aziende agricole. Giovinazzo e Grisafi, porteranno al Tavolo, tutte le istanze tecniche e politiche proposte dal settore agricolo regionale. In tale occasione, sarà posta l’attenzione su come garantire prevalenza e priorità delle risorse agli agricoltori professionali, che vivono di agricoltura (Agricoltori Professionali, Coltivatori diretti e Datori di Lavoro) in tutti gli strumenti della PAC e dello Sviluppo Rurale.
  2. Pagamenti 2023 premi del PSR e Nuovi bandi 2024
    Sul tema dei pagamenti dell’annualità 2023 per Biologico, Integrato e Domanda Unica, sono stati emessi altri decreti ed entro il 31 marzo 2024 ci sarà l’erogazione dei saldi. Mentre, per il Benessere Animale sarà fatto il primo pagamento del 60% entro il 20 di febbraio e a fine marzo ci sarà l’erogazione del saldo. Inoltre, entro la fine di febbraio saranno emessi gli avvisi per la presentazione delle domande di pagamento per l’annualità 2024. Per dare una risposta ulteriore alle aziende zootecniche che hanno subito danni da circostanze sanitarie con l’abbattimento totale o parziale dei capi, sarà predisposto entro marzo 2024 un bando dedicato per l’acquisito dei capi abbattuti, rendendo ammissibile l’eleggibilità della spesa a partire dalla data in cui si è verificato l’evento. A corredo di questa misura, ci sarà anche un nuovo bando per il benessere animale per recuperare gli allevamenti che nel 2023 non hanno partecipato a causa degli abbattimenti dei capi, oltre a inserire gli allevamenti ovi-caprini da latte stabulati, esclusi dal primo bando 2023.
  3. Siccità prolungata e temperature minime sotto zero.
    L’assessore informa le Organizzazioni di aver avviato la procedura per la richiesta dello stato di calamità incaricando l’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese alla predisposizione di una relazione tecnico-scientifica documentata necessaria a chiedere al Ministero Agricoltura e della Sovranità Alimentare il riconoscimento per tutto il territorio regionale e con particolare riferimento alla fascia ionica, per la quale sono stati garantiti ulteriori rilasci idrici dai bacini di competenza.
  4. Rilascio carburante agricolo 2024.
    Per l’assegnazione del carburante agricolo agevolato, il Direttore Generale ha informato le Organizzazioni Professionali Agricole che viste le difficoltà riscontrate nell’allineamento dei dati del fascicolo aziendale con la procedura di rilascio, ha autorizzato il rilascio per tutti gli Utenti del 50% dei quantitativi erogati nell’anno precedente nelle more che venga risolto il problema informatico e il rinnovo della convenzione con gli operatori dei Centri di Assistenza Agricola in via di definizione.
  5. Integrazione risorse per contributo sulle polizze assicurative per i rischi in agricoltura e la stabilizzazione dei redditi.
    Per effetto della riduzionedal 65% al 40% del contributo per l’annualità 2024 e la pressione esercitata dai cambiamenti climatici sul settore agricolo, c’è in gioco non solo il reddito delle singole aziende agricole, ma la produzione agricola e agroalimentare regionale. Mancano circa 1.500.000 € che si dovranno individuare tra le risorse disponibili del bilancio regionale per garantire l’aliquota del 70%.
  6. Credito d’imposta del mezzogiorno.
    Intervenire presso il Ministero dell’Economia e Finanze per sbloccare la procedura per rendere ammissibili le spese sostenute nel 2023 da parte delle imprese agricole e della pesca superando il problema di natura pratica causato dall’Agenzia delle Entrate che ha impedito la predisposizione del documento telematico per la prenotazione del credito d’imposta.

Cancellare l’obbligo dei terreni incolti

«Noi siamo la principale organizzazione di rappresentanza– afferma Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – e dobbiamo tramutare quelle che sono le proposte in progetti e in risposte, non ci possiamo limitare a evidenziare quelle che sono le proposte». Questa la linea che emerge in modo accentuato dalle assemblee con gli agricoltori che Coldiretti sta svolgendo su tutto il territorio regionale.Tra le altre cose, si leva in modo accentuato, l’importanza della cancellazione definitiva dell’obbligo dei terreni incolti alla deroga agli aiuti di Stato fino alla sospensione dell’accordo Mercosur. Richieste che il presidente della Coldiretti Prandini ha avanzato con decisione nel corso del vertice a Bruxelles con la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola e il Commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski. Un vertice proficuo, che ha consentito di incontrare anche numerosi eurodeputati.
Serve cancellare definitivamente l’assurdo obbligo di lasciare i terreni incolti che mina la capacità produttiva della nostra agricoltura e favorisce paradossalmente le importazioni dall’estero di prodotti alimentari che non rispettano le stesse regole di quelli europei in materia di sicurezza alimentare, ambientali e di rispetto dei diritti dei lavoratori. È stata chiesta una semplificazione immediata da discutere al Consiglio del 26 febbraio e da implementare il prima possibile con la sospensione di tutte le sanzioni connesse alla condizionalità per quest’anno di emergenza. Ma tra le richieste avanzate nel corso del vertice con le istituzioni comunitarie, continua la Coldiretti, ci sono anche la deroga agli aiuti di stato con una struttura dedicata da usare anche per la moratoria sui debiti; l’incremento delle risorse per la Politica Agricola Comune anche in prospettiva futura. Ma Coldiretti sollecita anche il blocco del trilogo sulla direttiva imballaggio per valutare nuovo studio di impatto; la ridiscussione in parlamento della direttiva Investimenti Esteri Diretti sulle emissioni industriali in occasione del trilogo per il mantenimento dello status quo anche polli e suini; la semplificazione dell’etichetta per il vino tramite codice Qr; la sospensione dell’accordo Mercosur; l’implementazione della declassazione dello status del lupo come specie protetta. Il 26 febbraio la Coldiretti manifesterà a Bruxelles per ottenere risposte rispetto alle esigenze degli agricoltori italiani in occasione della presentazione della nuova proposta sulla PAC. L’iniziativa segue la protesta del 1º febbraio, scorso quando oltre un migliaio di agricoltori della Coldiretti avevano invaso pacificamente Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo. Nell’occasione il presidente della Coldiretti aveva incontrato i vertici delle istituzioni comunitarie a partire dalla presidente della Commissione dell’Unione Europea Ursula Von der Leyen, ottenendo il ritiro della direttiva agrofarmaci che avrebbe messo a rischio il 30% delle produzioni agricole realizzate in Italia.

Redazione

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