ADVST
Costume e Società

Il convento francescano di Bovalino Superiore

Edil Merici

Di Antonio Ardore

La storia narra che una notte di tempesta, in mare, di fronte Bovalino, un’equipaggio di mercanti genovesi in cerca di fortuna fece voto che, arrivato a terra sano e salvo avrebbe costruito un convento. E infatti avvenne che alle prime luci del giorno sbarcò sulla spiaggia e si recò al borgo castello, dove consegnò al Conte Marullo dei soldi con l’incarico di costruire la struttura. Il Conte realizzò l’opera e vi pose un marmo in cui si dichiarava lui stesso il fondatore.
In una bolla di Papa Giulio II, c’è scritto che:

Si conferma l’erezione del convento di Santa Maria del Gesù, nella città di Bovalino, in diocesi di Gerace, per i frati dell’ordine degli Osservanti, fondato da Tommaso Marullo nell’anno del Signore 1508.

I primi ad abitare il Convento furono i frati francescani minori osservanti, sostituiti nel 1570 da Papa Pio V, con i frati minori riformati.
Nel 1790 vi è questa descrizione:

Il convento possiede un orto attaccato al medesimo e circuito da mura e siepi, con querce, peri, fichi, ulivi, agrumi e pomi, uno stagnone per conservare l’acqua e una cisterna sotto le mura del convento. Vi sono molte parti distrutte per il terremoto del 7 febbraio 1783, restano in piedi le mura esterne senza copertura.

Durante il periodo francese (1806-1815) il convento venne soppresso, ma i frati continuarono a dimorare e venne ripristinato alle sacre funzioni nel 1822.
Il convento venne definitivamente chiuso nel 1866, venduti alcuni beni e molti frati andarono via, altri restarono per la custodia della chiesa del convento. Dal 1907 il clero di Bovalino curava le celebrazioni domenicali e le altre feste religiose: il 2 agosto la festa della Porziuncola o perdono d’Assisi, l’11 agosto Santa Chiara fondatrice del secondo ordine francescano, e il 4 ottobre la festa di San Francesco d’Assisi.
Dopo il terremoto del 1908 la chiesa del convento venne chiusa al culto, ma il parroco di Bovalino Superiore, Don Bruno Macrì, chiese al Vescovo di potere ricostruire la Chiesa del Convento in seguito alle proteste dei fedeli di Bovalino e Benestare. Il sacerdote Saverio Pelle, nel 1919, fece costruire una cappella che venne mantenuta fino al 1927 quando anche la cappella crollò. Lo stesso s’interessò di spostare dal Convento alla Chiesa matrice di Bovalino Superiore il pregiato altare maggiore in legno intagliato e intarsiato con rilievi decorativi dell’Immacolata con lo stemma dei Padri Francescani.
La Chiesa era situata all’interno del Convento e costituita da una sola navata con due cappelle, il soffitto era in legno decorato.
Dopo la seconda guerra mondiale i resti del Convento vennero rasi totalmente al suolo e si è costruita una fabbrichetta per la produzione di materiale edile, i 2 sepolcri delle sepolture vennero chiusi dopo la costruzione del cimitero.
In questo convento vissero Fra’ Francesco Mazzacara da Bovalino (1516-1596) e il Beato Diego Giurato da Careri (1606-1661) famoso scultore di statue e altari (tra cui quello dell’Immacolata nella Chiesa matrice di Bovalino).
Per il la Settimana santa c’era l’usanza di portare le statue da Benestare e Bovalino Superiore fino al convento, mentre le 2 campane dono dei mercanti del 1508, che vennero prese dal popolo di Benestare e venivano dette campane alla genovese cioè campane basse e larghe, furono riusate per il campanile della chiesa matrice di Benestare.
Alla morte di Fra’ Francesco Mazzacara venne posta una pietra scolpita con questa frase:

Hai segnato o Signore il tuo servo Francesco con il segno della nostra redenzione. Anno del Signore 1597.

Questa pietra andò persa quando, negli anni ’50 del ‘900, il convento venne raso al suolo.
Mastro Giuseppe Marrapodi, sagrestano della Chiesa Matrice di Bovalino (dal 1870 al 1919), nella Leggenda di suor Maria Cecilia del 1967, riferisce che nella chiesa del Convento c’era il marmo della sepoltura della stessa:

Qui giace la serva di Dio suor Maria Cecilia. Riposi nella pace del Signore. A.D. 1672.

Nel 1720, alla morte del Duca di Bovalino Francesco Pescara Diano, questo venne sepolto nella chiesa del Convento e fu posto un grande marmo con lo stemma ducale che pure andò disperso.
Al Convento di Bovalino c’era la ruota del proietto, presso la quale le ragazze che non potevano mantenere il neonato lo posavano questo sulla ruota che lo portava all’interno del Convento affinché il piccolo venisse affidato dagli stessi frati a una nuova famiglia del paese.
Il Convento fu, ed è ancora oggi, la passeggiata preferita quasi di tutti, specie nei pomeriggi domenicali e festivi, i fedeli di Bovalino arrivavano fino al piazzale del Convento per continuare fino alle porte di Benestare, e da questo fino al Convento di Bovalino Superiore.

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button