Il cuore generoso di Elisa e Domenico: una vita di amore e impegno oltre i confini

Elisa e Domenico hanno un cuore pieno di grazia che genera amore per il prossimo. La loro è una vita costellata da un impegno continuo a donare voce e affetto oltre ogni confine, attraverso una generosità che non ha limiti, che si racchiude nel nome di Marianeve, la loro figlia che è mancata nel 2016 ma che rivive ogni giorno grazie al progetto Il sorriso di Marianeve e al Gruppo Missioni in Africa Onlus, grazie al quale sono state costruite 3 scuole e una biblioteca in Africa.
Il racconto di Elisa Cacelli e Domenico Parducci, insieme a quello di suor Paola Agnese, della comunità Francescana Alcantarina, sono stati al centro del ritiro spirituale di Quaresima organizzato dalla Caritas Diocesana, diretta da Carmen Bagalà, sul tema L’ascolto come dimensione generativa di cura.
Elisa e Domenico hanno ripercorso la vita di Marianeve, la sua salita in cielo che al dolore ha fatto seguire una forte volontà di donare ancora di più affetto al prossimo, dedicandosi sia al figlio Michele, sia ai nuovi arrivati, Roland, giunto a seguito di una richiesta di adozione internazionale, e Jean Paul, con un’adozione nazionale.
«Nonostante i numerosi limiti nell’azione genitoriale portiamo la nostra esperienza in una sana condivisione che può aiutare a superare l’atomizzazione delle famiglie e quell’individualismo che sterilizza i rapporti umani», sottolineano Elisa e Domenico, che aggiungono: «Da soli saremmo probabilmente naufragati chissà dove, è attraverso il confronto e la condivisione comunitaria e parrocchiale che si possono superare gli ostacoli che si trovano lungo il percorso». L’invito di Elisa e Domenico è quello di «non chiudersi nella solitudine, anche quella della coppia, ma di essere aperti al mondo», sottolineando l’importanza di coltivare i gruppi famiglia dove ci si confronta non solo sulle tematiche della spiritualità ma anche sulle problematiche della vita.
Un altro bellissimo messaggio è quello giunto da suor Agnese, che invita a saper ritornare alla centralità dell’ascolto: «Credo che oggi sia molto attuale questo tema perché siamo abituati a fare le cose da soli più che insieme, quindi affrontare la vita è cercarla insieme, conoscerla insieme e condividerla con tutti i fratelli.»