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Attualità

Vincenzo Speziali sul “Caso Striano” per il processo Breakfast

Edil Merici

Di Vincenzo Speziali

Che le indagini siano state svolte in modo non chiaro l’ho sempre sostenuto.
Oggi, vi sarebbe ulteriore riprova, tenendo in debito conto le dichiarazioni di questo tal Pasquale Striano che, tentando di difendersi per il suo discutibile operato, a mio modesto parere, peggiora la sua posizione di indagato (in uno Stato di Diritto, laddove esistono norme, leggi e procedure, è normale affermare che si è proceduto “in maniera poco ortodossa e forse pure alla carlona”?) però, mi viene il sospetto persino che costui stia lanciando pizzini a mezzo stampa, mentre chi ha sofferto ingiustamente deve faticare parecchio per far sentire la propria giusta voce e le sacrosante ragioni, oltre a invocare verità e giustizia.
Avverso il sottoscritto vi sono stati atti di cui l’Autorità di Giustizia Libanese sta perseguendo in un autonomo e naturale (anche in virtù che il giudice naturale è proprio a Beirut) procedimento, poiché tutto è basato su documenti ufficiali che erano stati contestati a me e dai miei legali inviati a norma di legge.
Potrei elencarli tutti, eppure mi rimetto correttamente alla competente magistratura di Beirut, della quale ho rispetto e fiducia. Certo, adesso, persino questo qui, cioè Striano (che firmò moltissime e informative e venne audito nel processo Breakfast per ben quattro volte, manco fosse, laicamente, la Madonna Pellegrina), aggiunge un tocco di ulteriore noir, su cui però io non ho né dubbi, né incertezze. La Cassazione Libanese ha smentito di già nel Settembre del 2015 una farlocca informativa della Direzione Investigativa Antimafia di Roma sul mio conto (laddove asserivano i responsabili del Centro Operativo della Capitale che forze dell’ordine libanesi avevano chiesto loro informazioni circa il mio conto, mentre non vi è mai stato ciò è il tutto lo asserisce lo stesso Procuratore Generale della Suprema Corte di Beirut, in un suo pronunciamento ufficiale e da me recapitato per via diplomatica); così come rimane agli atti la smentita delle Autorità Emiratine di un altro non illustre teste d’accusa, ovvero il faccendiere Paolo Costantini, che asseriva miei costanti viaggi negli stessi Emirati, mentre viceversa mai là mi sono recato nella mia vita.
Adesso, con questo caso di Striano (stante le di lui dichiarazioni) vorrei proprio capire come sono state ottenute notizie apparentemente vitali per l’inchiesta che mi ha riguardato (inducendomi dolori strazianti e ingiusti) e tali informative sarebbero state presumibilmente valutate di pregio investigativo. In ogni modo, persino su ciò mi riservo già domani di contattare il mio legale Libanese e di richiedere urgentemente nei prossimi giorni, non appena rientro a Beirut per le vacanze della Santa Pasqua (io sono credente!), una ulteriore audizione, nel caso la locale magistratura inquirente, desiderasse chiarimenti, che potrei dare sulla base dei documenti ufficiali (giammai mie illazioni assertive) che hanno a loro disposizione e dal sottoscritto consegnare, con tanto di traduzione asseverata.
Certo, so di andare incontro a possibili conseguenze, ma qualora si dovessero verificare ai miei danni, sarebbero dovute a un’azione anticostituzionale, che è già sotto gli occhi di tutti.

Redazione

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