Dante
Di Luisa Totino
Dante,
nato Durante,
che la fortuna
volle Vate immantinente.
Divenne sublime cantore
del cammino dell’uomo,
verso le celesti sferule,
dove beatitudine illumina senza limite;
o giù, nell’abisso senza uscita,
dove il giudizio,
inesorabile e fisso,
fa vivere l’eterna pena,
come languida scena,
che si ripete atroce,
con lamento tetro e rotto,
perché vivido, nelle carni,
è lo scotto.
Dante,
nessuno più di lui,
il dolce amore ha inneggiato,
con stupore, rispetto
e profondo diletto.
Il sentimento
l’anima allevia
e avvia all’immensa gloria.
Lungo è il sentiero,
per giungere al sublime,
niente è paragonabile
alla soddisfazione eterna
di varcare la soglia dell’eccelso Amore,
che move tutto
ed ad ognuno
accende l’estro.
Ci rivolgiamo, al grande Vate,
con gratitudine infinita,
per aver solcato
l’animo letterario di tutte le generazioni,
dopo la sua,
e con doveroso e umile affetto continueremo
ad essere privilegiati testimoni
della sua superba arte,
che il divino rasenta.
Grazie, Dante!