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La sanità in Calabria e quell’assunzione “a scavalco verticale controllato”

Viene da ridere (ma sono sempre lacrime) leggendo l’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Cosenza che, nei giorni scorsi, ha portato a una serie di interdittive di dirigenti della Sanità Calabrese. Scorrendo l’ordinanza ci si imbatte in innumerevoli ipotesi di reato e di contestazioni varie e plurime, che dovranno certo passare il vaglio dei giudici del riesame (lo puntualizziamo solo per evitare un attacco da parte di eventuali garantisti dell’ultima ora o di garantisti a orologeria), ma lasciano comunque alquanto perplessi. La sanità calabrese è da tempo un settore sotto la lente di ingrandimento da parte delle istituzioni centrali, ma nonostante ciò si legge che, appena tre anni fa, Collaboratori Amministrativi erano diventati Dirigenti Amministrativi dopo un avviso che si potrebbe definire a scavalco verticale controllato.
Procediamo con ordine. L’Azienda Sanitaria di Cosenza, nel procedere alla copertura di posti dirigenziali da qualificarsi come “nuova assunzione anche nell’ipotesi (come quella in esame) di progressione verticale dei dipendenti in categoria superiore”, avrebbe dovuto prima acquisire l’autorizzazione Regionale, “quindi avrebbe dovuto avviare ed esperire le procedure di mobilità e, solo nel caso in cui fossero residuati posti vacanti, avrebbe potuto far ricorso allo scorrimento di graduatorie efficaci, prima interne e poi eventualmente di altre Aziende.”
Fatta questa premessa il GIP rileva che, nel caso di cui si occupa, “l’Amministrazione ha operato in modo radicalmente diverso e in macroscopica violazione di legge.”
Vediamo perché analizzando l’iter procedimentale che si è concluso con l’assunzione a tempo indeterminato di B.G., già dipendente dell’ASP di Cosenza come Collaboratore Amministrativo, quale Dirigente Amministrativo.
Con delibera del dicembre del 2018 viene indetto un “avviso di mobilità volontaria, regionale ed extraregionale, per la copertura di nº 2 posti di Dirigente Amministrativo”. L’avviso viene pubblicato ai sensi di una serie di Decreti Legislativi e per Decreto del Commissario ad Acta nº 154 del 2018 che prevede, però, la “copertura di nº 8 posti di Dirigente Amministrativo”.
Un “profilo anomalo del richiamato avviso – scrive il GIP, – attiene all’utilizzo della procedura di mobilità con riferimento a una quota dei posti oggetto di autorizzazione regionale e non rispetto alla totalità degli stessi”. In altri termini “a fronte della possibilità di una copertura totale del fabbisogno in pianta organica, la direzione aziendale decide in modo sospetto di coprire solo due posti”.
La limitazione dei posti da coprire “non è fine a sé stessa, ma piuttosto funzionale a disporre a piacimento delle assunzioni”.
Proseguendo nel delineare l’iter amministrativo, seguendo il contenuto dell’ordinanza del GIP, si trova evidenziata la circostanza che l’avviso viene indetto, per due posti, in data 5 dicembre 2018 e il termine per la presentazione delle domande viene individuato nel “30º giorno successivo alla data di pubblicazione dell’estratto dell’avviso sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana”. Ciononostante, “il giorno seguente, e dunque ben prima della scadenza del termine per la presentazione delle domande, con delibera del 6 dicembre 2018 ‘si dispone l’utilizzo di graduatoria di concorso pubblico esperito da altra Azienda dando atto del mero avvio delle procedure di mobilità’ secondo il contenuto di un richiamato Decreto Legislativo del 2001. Si tratta di una deliberazione con la quale si dispone di utilizzare la graduatoria del concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di nº 2 posti di Dirigente Amministrativo approvata dall’ASP di Catanzaro con deliberazione nº 1.085 del 17/10/2018 e di procedere all’assunzione a tempo pieno e indeterminato di B.G., già dipendente dell’ASP quale Collaboratore Amministrativo professionale esperto, in qualità di Dirigente Amministrativo ‘e in quanto utilmente collocata al terzo posto della graduatoria citata’ con tanto di precisazione che ‘l’assunzione avviene su uno dei posti di Dirigente Amministrativo autorizzati con D.C.A. nº 154 del 2018’.”
Il GIP rileva che “grazie a tale espediente viene, quindi, realizzata, omettendo il previo esaurimento delle procedure di mobilità di cui si discute, l’indebita assunzione di B.G.”
In tal modo “viene altresì pregiudicato il diritto all’assunzione di coloro i quali – si legge più avanti nell’ordinanza, – in ipotesi di copertura parziale o mancata copertura dei posti oggetto di avviso di mobilità, avrebbero avuto diritto a beneficiare dello scorrimento della graduatoria, ovvero (per esempio) gli idonei collocatisi in posizione immediatamente successiva alla B. nella graduatoria dell’ASP di Catanzaro. Laddove la mobilità indetta ex art. 30, comma 2 bis, D.Lgs. 165 del 2001 non avesse consentito la copertura dei posti vacanti e non vi fossero state altre graduatorie interne da cui attingere è, infatti, evidente che altri, nella medesima posizione giuridica della B., avrebbero potuto beneficiare dell’assunzione.
“Tanto ricostruito – conclude il GIP, – risulta integrato il reato di abuso di ufficio come contestato agli indagati” per questo specifico fatto, che si potrebbe definire di assunzione dirigenziale a scavalco verticale controllato.

Foto: quotidianodelsud.it

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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