Il pane di Platì come strumento di riscatto di una narrazione ingiusta

Per le sue qualità uniche il pane di Platì è conosciuto non solo in Calabria ma anche in tutto il mondo. Un prodotto per il quale l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Rosario Sergi si pone adesso l’obiettivo di creare un marchio che possa avere una ricaduta sulla commercializzazione di questo meraviglioso alimento.
Parte da questo presupposto la manifestazione Radici in Aspromonte, svoltasi ieri e promossa con un finanziamento dalla Regione Calabria, nell’ambito della quale è stato organizzato anche il primo Palio del pane, competizione tra panificatori della realtà platiese, condotta da Klaus Davi con giudice unico Cristina Bowerman, nota chef stellata di panetteria.
«Il pane di Platì è un’eccellenza perché rappresenta il cuore della nostra biodiversità per le farine, la tradizione e la maniera in cui viene lavorato – ha affermato Bowerman ai colleghi del TGR Calabria. – Il fatto che ci sia la volontà di fare una registrazione del marchio Pane di Platì, secondo me, è un’idea intelligente, che si affaccia al mondo della modernità e permetterà alla Calabria di diventare tra le prime regioni italiane non solo dal punto di vista enogastronomico, ma anche dal punto di vista imprenditoriale.»
Alla manifestazione di ieri, arricchita da stand e da uno spettacolo musicale e culminata con la premiazione de L’arte del Pane dei fratelli Bruno e Giuseppe Zappia nell’ambito del Palio, hanno presenziato vari rappresentanti istituzionali. La direzione artistica dell’evento è stata di Carlo Frascà, che ritiene ritiene il pane di Platì «l’elemento trainante per un intero movimento di rinascita di questo pese, che vuole uscire dalla cornice non appropriata che gli è stata disegnata attorno.»
Foto: daplatiaciurrame.com