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Costume e Società

Sarà vera festa quando la donna avrà fatto capire all’uomo la sua vera essenza

Di Marisa Romeo

8 Marzo 2021: ricorrenza di una data identificata come Festa della Donna, e anche come Giornata Internazionale della Donna. Data il cui valore storico risale al lontano 1907, quando si cominciava ad affrontare la questione femminile, con il relativo diritto al voto e, ancora al 1911, quando le operaie della industria tessile Triangle di New York rimasero uccise da un incendio. Anni, questi, che hanno dato inizio a un processo di rivendicazione dei diritti delle donne, attraverso quel movimento femminista che, nel corso degli eventi, ha assunto precisi colori politici, e ha sminuito quelli che sarebbero dovuti essere la conquista della libertà della donna e, soprattutto il mantenimento della sua dignità di persona, pari all’uomo. La donna, che è figlia, madre, amica, sposa dell’uomo, aspirava a gareggiare con se stessa, non contro l’uomo, ma con l’uomo. Lottava, e lotta, per essere riconosciuta intellettualmente, culturalmente e socialmente pari all’uomo.
Quello che si è ottenuto, purtroppo, è ancora molto lontano dalla realizzazione delle aspettative della donna, soprattutto perché la società continua a mantenere la originaria struttura maschilista. È sotto gli occhi di tutti che le ancora poche donne che occupano posti di lavoro, considerati da sempre appannaggio degli uomini, non godano della stessa considerazione e delle stesse condizioni. Sfugge alla visione dell’uomo la preziosità della donna-madre, della donna-casalinga, della donna-manager di famiglia. È sempre la stessa donna che viene mortificata, e troppo spesso anche uccisa dall’uomo che sostiene di amarla. È sempre la stessa donna che, in casa, muore di silenzi, oggi più che mai, considerata la gravità della pandemia che tutto il mondo sta vivendo.
All’interno della famiglia, molto spesso, anche il suo silenzio diventa colpa, e allora perché considerare l’8 Marzo come Festa della Donna? Come occasione per uscire (quest’anno neanche si può), senza la presenza maschile? Non è questo il valore dell’8 Marzo, e non è l’incontro in pizzeria con le amiche il giusto messaggio di cui hanno bisogno le giovani generazioni di donne. La festa più grande la donna la potrà celebrare soltanto quando, in ogni circostanza lavorativa e non, non dimenticherà la sua reale funzione, che è quella di progettare la vita e di trasfonderne e trasmetterne la gioia in chi le vive accanto. Quando lei stessa si renderà conto che le agognate Pari Opportunità non comportano la sottomissione dell’uomo.
Quando la donna sarà riuscita a far capire all’uomo la sua vera essenza, di sicuro avrà raggiunto la sua più alta conquista umana, sociale, culturale e politica, e il mondo potrà avere, forse, aperti orizzonti di pace.

Foto: viaemilia68.it

Redazione

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