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Giornata del Fiocco Lilla: “La corretta alimentazione è un modo per coccolarsi”

Il 15 marzo è la giornata del Fiocco Lilla, ovvero la Giornata nazionale dei disturbi del comportamento alimentare. I casi di anoressia, bulimia e binge eating sono in progressivo aumento, soprattutto tra i più giovani. Tra le cause scatenanti, vi è di certo la continua sollecitazione a opera dei mass-media. Su internet, in particolare, spopolano i consigli dimagranti e le vendite di bibite e alimenti definiti quasi magici e indispensabili per la dieta. Ma quali sono, invece, i passi fondamentali per uno stile di vita sano? Ne abbiamo parlato con Angela Sanci, dietista che esercita a Siderno.
Quando è il momento di rivolgersi a un dietista? Quali sono le patologie per cui è necessario l’intervento di questa figura?
In realtà ogni momento è quello giusto per potersi rivolgere al dietista, perché le regole di una corretta alimentazione tornano utili proprio a tutti, al di là del peso corporeo o di una specifica patologia. Imparare a mangiare bene rappresenta il passepartout per mantenersi in salute negli anni. Se parliamo di patologie, possiamo dire che ogni patologia richiede l’intervento dietetico, ma anche nella prevenzione si può e si deve agire, quindi perché aspettare un campanello di allarme? Si può intervenire anche prima! Bisogna pensare che non si tratta di mettersi a dieta, parola temutissima da tutti! Si tratta di imparare un’alimentazione corretta che non può far altro che portare giovamento.
La definizione alimentazione sana è ormai abusata, ma cosa vuol dire, veramente?
Per corretta alimentazione si intende innanzitutto un’alimentazione equilibrata, che preveda il giusto apporto di macro e micronutrienti. È importante conoscere la percentuale corretta della ripartizione dei principi nutritivi, in modo da poter seguire un tipo di alimentazione sana, che preservi la salute.
Esistono davvero alimenti che vanno eliminati? Penso ad esempio ai carboidrati, stigmatizzati dai media ed eliminati da molte diete.
Le diete senza carboidrati purtroppo sono quelle più diffuse. Solo un professionista può valutare l’abolizione di alcuni alimenti, è importante sottolinearlo! In caso contrario, una dieta fatta male può avere serie conseguenze, oltre a non dare risultati duraturi nel tempo.
Cosa pensi della pratica di digiunare quando si fa uno sgarro alimentare? È un’abitudine valida o è controproducente?
Digiunare dopo uno sgarro non è assolutamente necessario! Quello che si può fare è riparare al danno semplicemente risparmiando calorie nel pasto successivo. Per cui non serve digiunare, basta mangiare leggero al pasto successivo e magari associare una bella camminata!
Quali sono i suggerimenti per uno stile di vita sano che dai ai tuoi pazienti?
Non possiamo parlare di corretta alimentazione senza seguire uno stile di vita che sia corretto. È necessario fare esercizio fisico ed evitare fumo e alcol in primis. Correggere l’alimentazione senza associarlo a uno stile di vita ordinato non basta per preservare la propria salute.È necessario volersi bene, coccolarsi e prendersi cura di se stessi. Cerchiamo di vedere l’alimentazione come un modo per amarsi e non approcciamoci con stress alla dieta. Sfatiamo il mito della dieta restrittiva che comporta sacrifici esagerati!
Oggi spopolano sul web consigli dimagranti, tutorial di esercizi e ricette definite fit e light. Secondo te cosa comporta questa moda?
Noi professionisti dovremmo stare al passo con le nuove tecnologie per cercare di attirare il più possibile le nuove generazioni. I ragazzi rischiano continuamente di inciampare in questi influencer, che troppo spesso dispensano consigli senza cognizione di causa. Già ci troviamo da sempre a combattere con gli stereotipi di bellezza/magrezza, di certo non avevamo bisogno di tè dimagranti, creme proteiche e simili. Non giovano assolutamente alla salute.
Attualmente pratichi la tua professione? Dove possiamo trovarti per un consulto?
Esercito la mia professione da circa otto anni. È possibile trovarmi a Siderno. Ricevo su appuntamento.

Foto: googleusercontent.com

Anastasia Cicciarello

Nata a Locri nel 1990, membro effettivo della Millennials Generation, ha iniziato a scrivere prima sui muri con i pastelli, poi a scuola, dove ha incanalato la sua passione e non si è più fermata. Le piace viaggiare ma adora allo stesso modo la strada del ritorno, la bellezza dolorosa e fragile della sua terra. Abita ad Ardore, la cui posizione invidiabile le fa iniziare ogni giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno. Il bisogno di dire la sua l’ha condotta alla finale del concorso AttiveMenti con il racconto “La necessità del superfluo”, a scrivere “Il dolore non mi fa più paura” per la casa editrice Guthenberg e a collaborare con varie testate come hermesmagazine.it

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