Il “Quarto Stato dell’anti-‘ndrangheta”: il murales che ricorda Rocco Gatto
Rocco Gatto è stato ucciso dalla ‘ndrangheta il 12 marzo del 1977. Gioiosa Ionica lo ha ricordato negli anni come esempio da seguire contro ogni forma di prepotenza mafiosa. Il “No!” fermo e deciso contro la richiesta del pizzo proveniente dai clan della ’ndrangheta lo hanno condannato a morte. Ma Rocco Gatto non ha avuto paura di accusare pubblicamente gli uomini del clan. Si è battuto fino all’ultimo giorno contro l’oppressione dei pochi. Il suo coraggio è rimasto immortalato per sempre nel murales della memoria che campeggia in Piazza Vittorio Veneto e che rappresenta il Quarto Stato dell’anti-‘ndrangheta, immaginato e realizzato nell’estate del 1978 in sinergia tra artisti locali e creativi-militanti della CGIL di Milano.
Rocco Gatto è il mugnaio che ha sconfitto i boss, con la sua forza di volontà che, ancora oggi rimane impressa in quel murales. E quando il deterioramento dovuto al tempo stava per farlo sbiadire ecco che l’associazione daSud e il Comitato pro murales Gioiosa, nel 2007, hanno promosso una campagna per il restauro, per dare un segnale forte in un momento delicato, alla quale hanno aderito Don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di Libera, Francesco Forgione, allora presidente della commissione parlamentare antimafia, e Roberto Morrione, ex direttore di Rai News 24, in qualità di presidente della Fondazione Libera Informazione.
Nel luglio del 2008 il murales dedicato a Gatto e alle vittime delle mafie è stato restaurato dai suoi originari autori: Corrado Armocida e Giovanni Rubino.
Foto: gattopardo.it