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Pesca sperimentale sardella: i pescatori sollevano dubbi, la Regione risponde

La pesca sperimentale della sardella crea qualche perplessità nel Comitato pescatori Calabria che, nei giorni scorsi, ha diffuso un comunicato stampa a firma del Presidente Salvatore Martilotti che denunciava alcuni vizi di forma che avrebbero a suo parere pregiudicato la selezione delle imbarcazioni idonee a partecipare al progetto lanciato dall’Assessore Regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo.
“I criteri di selezione – si legge nella lettera di Martilotti, – prevedevano: essere compreso fra i battelli delle 154 unità autorizzate fino al 2010 alla pesca del bianchetto con l’assegnazione, per ogni anno, di 3 punti fino a un massimo di 30 e l’assegnazione di 10 punti per anno alle imbarcazioni in possesso del giornale di bordo.”
Questo secondo criterio, viene specificato più avanti, avrebbe escluso automaticamente le imbarcazioni inferiori a 10 metri, non obbligate a possedere il cosiddetto log-book, evenienza che lascerebbe intuire la formulazione di un bando stilato in maniera superficiale, esattamente come la decisione di ammettere solamente 21 delle 154 barche inizialmente previste.
Inoltre, denuncia il Comitato, anche a chi ha partecipato al bando non risulta pervenuta alcuna comunicazione sull’avvio del procedimento, la pubblicazione della graduatoria a punteggio di tutte le imbarcazioni che hanno aderito al bando e nemmeno l’esplicitazione delle risorse finanziarie per l’utilizzo delle imbarcazioni selezionate, mancanze per le quali Martilotti chiede alla Regione chiarimenti in nome di quella che definisce la stella polare della legalità, ovvero la trasparenza.

La risposta del Dipartimento Agricoltura

Il Dipartimento Agricoltura e Risorse agroalimentari della Regione ha diffuso a stretto giro una nota stampa di risposta al Comitato, ribadendo l’importanza del progetto regionale e specificando che, vista la sua natura sperimentale, doveva al contempo rispettare dei criteri specifici che gli garantissero di superare il rigido esame della Commissione Europea.
“Al fine di poter avviare la sperimentazione in tempi rapidi – si legge infatti nella nota, – è stato necessario procedere alla selezione di un numero non superiore a sei imbarcazioni per ognuna delle Geographical SubArea interessate, da individuare tra quelle in possesso di regolare autorizzazione di pesca del novellame di sardina rilasciata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali durante le ultime stagioni di pesca.”
A questo criterio, precisa il Dipartimento, si aggiungono: “iscrizione nel Registro comunitario, nonché in uno dei Compartimenti marittimi calabresi; iscrizione nell’elenco, tenuto presso la Capitaneria di Porto, delle imbarcazioni autorizzate dal MIPAAF alla pesca del novellame di sardina; essere in armamento con regolare licenza di pesca in corso di validità.
“Non figurava, invece – prosegue la nota –, il requisito della limitazione alla partecipazione delle imbarcazioni al di sotto dei 10 metri.
“Sulla scorta di detta graduatoria – si legge più avanti, – sono risultate ammissibili circa 70 domande sulle 100 presentate. Per la sperimentazione sono state poi incaricate le 12 imbarcazioni (6 per ogni singola GSA) che hanno ottenuto il punteggio maggiore calcolato sulla base dei criteri oggettivi riportati nell’avviso. Si sottolinea, in proposito, che alcune delle imbarcazioni individuate hanno spontaneamente rinunciato una volta appreso che il pescato non poteva essere venduto».
Evenienza, si legge in conclusione, cui il Dipartimento ha deciso di fare fronte, in accordo in Gruppi di Azione Costiera, rimborsando le spese delle imbarcazioni partecipanti alla sperimentazione.

Redazione

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