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Costume e Società

I 48 anni del “Bar Martino”: la favola dolce di una Bovalino laboriosa

In ogni paese e in ogni angolo periferico del mondo, i luoghi d’incontro rappresentano il cuore pulsante delle comunità: è lì che i volti dipingono immagini e le vite raccontano storie. Nelle aree più marginali e talvolta dimenticate, l’anima si ritrova in un viaggio temporale senza fine e senza meta, in cui ogni piccolo spazio nasconde una narrazione autentica e profondamente toccante. Esistono, in Calabria e nella Locride, infinite pagine e fotografie ingiallite, ma tutt’oggi pienamente leggibili e visibili, con una carta che profuma d’antico e un inchiostro che resiste alle avversità, ai mutamenti e finanche agli acari della polvere.
In un’ottica in cui i sentimenti sconfiggono i calcoli e le sensazioni annullano i numeri, appare quasi necessario ricordare e celebrare la storica attività dei fratelli Martino, che oggi spegne la bellezza di 48 candeline. Nino e Totò, originari di Melito di Porto Salvo (RC), nel lontano 1973, si sono letteralmente innamorati della fiorente Bovalino, al punto tale da investire coraggiosamente su uno dei locali più antichi della zona jonica, posizionato su una delle vie principali del paese. L’arte pasticciera dei fratelli Martino, negli anni, è divenuta un’occasione di attrazione e attenzione per il comprensorio locrideo grazie a una vastissima gamma di pasticceria, nella quale spiccano zuccotti, tartufi e torte gelato, gustosi e autorevoli cavalli di battaglia. Due fratelli, uniti dalla passione per i dolci, che hanno vissuto l’epoca in cui il Corso Umberto era considerato il salotto di Bovalino, in quegli anni ’80 che nessuno dimentica. Nino ricorda quelle sere d’estate e quei momenti con evidente emozione, sottolineando che vedere tutta quella gente era motivo di grande gioia, non tanto per il guadagno e per una questione meramente economica, ma soprattutto per lo stimolo di lavorare e migliorarsi per la gola delle persone.
Un’arte che, nonostante tutto, continua a tramandarsi di generazione in generazione, nel segno di un’antica e nobile tradizione famigliare portata avanti con un’ammirevole laboriosità e un’intensa dedizione. Difatti, ogni componente della famiglia Martino apporta il proprio contributo alla causa, evitando così di disperdere i sacrifici di chi, nel corso del tempo, si è prodigato amorevolmente a costruire, con pazienza e senso del futuro, una dolce casa lavorativa per figli e nipoti.
Un bar, per Bovalino e per i bovalinesi DOC, che va oltre la semplice struttura, che stravolge ogni aspetto strettamente tecnico e aziendale, che supera la soglia del privato per immergersi, concretamente, nell’essenza del pubblico, nel cuore della collettività e, in modo particolare, nello spirito genuino della convivialità meridionale. In attesa delle nozze d’oro dell’attività, l’augurio sincero che possiamo fare è quello di mantenere, con convinzione, questa preziosa e creativa originalità con un doveroso e affettuoso pensiero rivolto a Totò che, tra le nuvole del Cielo, resta sicuramente l’artefice felice di una favola terrena che assume i caratteri dell’eternità.

Giovanni Ruffo

Nato e cresciuto sullo Jonio, con il corpo accarezzato dalla brezza del mare e un potente richiamo spirituale in Aspromonte. Cittadino e straniero ovunque, amante della bellezza immateriale e delle meravigliose ricchezze che madre natura dona ai suoi ospiti. Avventure radiofoniche di musicultura e una passione viscerale per il teatro e la scrittura, terapie dell’anima necessarie per coltivare i princìpi di resilienza e r-esistenza, coniuga la tradizione con l’innovazione, le radici con le ali. Ricerca sprazzi e scorci di poesia nelle crepe, negli anfratti più nascosti, in ogni spigolo di mondo. Ama la diversità e la libertà, intese come opportunità e strumenti di crescita. Detesta i muri dell’indifferenza e crede nei ponti dell’umanità, trovando nelle differenze delle autentiche risorse costruttive e collettive.

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