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Bando regionale per la ricerca: perché è stata esclusa l’Università Dante Alighieri?

Di Giuseppe Neri – Consigliere Regionale

Il bando regionale da 4,5 milioni per la ricerca scientifica rivolto alle università calabresi, esclude l’Università per gli stranieri di Reggio Calabria. Inconcepibile! Il Presidente facente funzioni Nino Spirlì intervenga.
Regolarmente riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è a tutti gli effetti una delle quattro Università calabresi. Tra i poli universitari più piccoli è tra i migliori d’Italia per servizi e qualità. L’Università per gli Stranieri Dante Alighieri, negli ultimi dieci anni, è cresciuta moltissimo per numero di iscritti, il cui 90% è di quota femminile. La sua offerta formativa non è rivolta esclusivamente agli stranieri, ma si avvale, tra gli altri, di corsi di laurea, triennale e magistrale, in servizio sociale, psicologia e Mediazione per la Coesione Sociale in Europa. Quest’ultimo, istituito grazie alla concertazione fra MIUR e Ministero dell’Interno, è condiviso dalla prestigiosa Comunità di Sant’Egidio. La Dante Alighieri gode di un’autorevolezza istituzionale perché, con percorsi accademici mirati di alto livello, promuove e valorizza l’incontro tra giovani studenti di diverse culture, lingue e storie. Costruisce, praticamente, la figura di ambasciatore di lingua e cultura italiana nel mondo; e solo ciò basterebbe per tutelare e incoraggiare la rappresentazione di un grande patrimonio calabrese.
Il bando regionale per la ricerca scientifica, che prevede fondi a sostegno alle infrastrutture della ricerca e misure per il rafforzamento dei percorsi di istruzione universitaria o equivalente post-lauream, esclude un’eccellenza calabrese riconosciuta da tutti, che proprio su questi assi profonde un grande lavoro in termini di progettazione e di qualificazione delle risorse umane.
Questa scelta di indirizzo della Presidenza della Giunta Regionale taglia fuori la Dante Alighieri attraverso un processo di disconoscimento del suo valore formativo, accademico e soprattutto culturale. Viene negato lo sviluppo del diritto allo studio a una realtà che contribuisce energicamente alla diffusione della cultura del Mediterraneo, e dunque dell’Europa, dell’integrazione e della centralità della lingua Italiana, in grado di costruire un paradigma solido di interculturalità.
Ancor più paradossale è il silenzio di Comune e Città Metropolitana di Reggio Calabria, enti fondatori, oltre alla Camera di Commercio reggina e dal comitato locale della società Dante Alighieri, dell’Università per Stranieri.
Piuttosto che sostenerla, stanno rinunciando al loro ruolo di consorziati defilandosi anche delle loro responsabilità amministrative.
L’Università per gli Stranieri di Reggio Calabria va sostenuta e non lasciata ai margini di un contesto di sviluppo culturale indispensabile per la ripartenza della nostra regione. È indispensabile usufruire dei fondi europei e fondi di Politica Agricola Comune, per i quali la Regione Calabria dispone di un piano strategico per l’alta formazione. Si tratta di un contenitore finanziario di 128 milioni di Euro, nel quale sono previsti stanziamenti per tutti gli atenei calabresi, compresa l’Università per stranieri Dante Alighieri. Dal diritto allo studio, alla formazione artistica e culturale, fino all’ ammodernamento infrastrutturale e l’innovazione tecnologica. Assi portanti per la centralità del mondo accademico. Non si perda tempo!

Foto: danteschool.com

Redazione

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